L’allenatore chiede che gli vengano corrisposte alcune mensilità arretrate, il club ha fatto ricorso. L’appello a maggio
Si chiude con una vittoria di Piero Braglia il primo round della querelle tra l’ex allenatore del Cosenza e la società rossoblu. Il tecnico aveva presentato al Collegio Arbitrale della FIGC un esposto nel quale chiedeva la corresponsione di alcune mensilità relative alla scorsa stagione. Braglia venne esonerato il 10 febbraio 2020 e il club, stante la crisi Covid, la sospensione dei campionati e la non attività del tecnico, sollevato dall’incarico, come si evince dalle memorie difensive, ha valutato le mensilità come non dovute.
Pensiero contrario da parte di Braglia che, difeso dall’avvocato Mattia Grassani – mentre la società del presidente Eugenio Guarascio si è avvalsa dell’avvocato Cesare Di Cintio – si è rivolto alla Federcalcio. Che gli ha dato ragione in prima battuta. Il Cosenza però presenterà ricorso e l’udienza d’appello si svolgerà a maggio di fronte al Tribunale del Lavoro di Milano.