Fra trattative poco chiare e l’immobilismo dell’attuale proprietà il rischio concreto è quello di un futuro senza nessuna certezza di rilancio
La protesta nei confronti dell’attuale proprietà del Cosenza è la scena di un film già visto. Cambiano i protagonisti ma il fine è sempre lo stesso: spingere verso una svolta, la guida del club. Il ritorno in Lega Pro è una ferita, l’ennesima, difficile da far rimarginare. La spinta emotiva legata ai risultati negativi sta condizionando giudizi e umori, sfociati in una contestazione legittima. E che dovrebbe invitare a fare chiarezza. Non fosse altro per il rispetto che merita la storia del club.
La proprietà dovrebbe fare il primo passo, urge una messa a fuoco sulle voci che stanno scandendo le ultime ore. Le trattative non si fanno né sui social, né sugli organi di informazione. E nemmeno seduti attorno a un tavolo tra prelibatezze culinarie e un buon bicchiere di vino. E soprattutto le trattative si fanno alla presenza dei diretti interessati. Dai possibili acquirenti a chi, proprio in virtù delle proteste in atto, viene invitato a farsi da parte a seguito del vergognoso epilogo del 10 maggio scorso.
Si racconta di cordate pronte a investire milioni di euro per costruire la squadra che verrà. Si racconta di mail riservate ma diventate pubbliche prima ancora che arrivassero al diretto interessato. Si racconta di imprenditori disponibili a rilanciare il Cosenza, a patto che l’attuale proprietà non chieda soldi. Nemmeno se il futuro del club fosse condizionato da una non quantificabile montagna di debiti. Se c’è una certezza dalla quale partire è proprio la solidità economica. La gestione oculata dei conti ne fa una società appetibile. E questo, si presuppone, debba avere un costo. Esagerato o meno che sia, per averne contezza bisognerebbe rivolgersi al diretto interessato. Passaggio obbligato per chi ha a cuore, come viene sbandierato, il futuro del club.
Si è di fronte a una ridda di voci incontrollate che non aiutano. Andrebbe messo un freno e fatta chiarezza. E la massima istituzione cittadina potrebbe venire in soccorso. La pausa di riflessione è stata già lunga. Dica il sindaco se realmente ci sono i presupposti affinché si possa arrivare alla chiusura del cerchio. Che ci sarà o meno una nuova proprietà, il dato preoccupante sono l’immobilismo e la mancanza di programmi. Anche, e soprattutto, da parte della proprietà attuale. Il Cosenza merita rispetto. Da parte di tutti.