Il nuovo direttore sportivo ha espresso concetti chiari e senza fare ricorso al “politichese”: una scommessa non facile ma determinato a vincerla
Se è vero che dal primo impatto si costruiscono idee, positive o negative, sulla persona che si ha davanti allora Roberto Goretti lo ha superato a pieni voti. Buona la prima, si direbbe nell’ambito cinematografico. Zero “politichese” e concetti diretti. “Non tocca a me trovare la soluzione al complicato rapporto tra il presidente Guarascio e i tifosi del Cosenza. Non ne sono capace. Sono qui per fare altro”. E fare altro sarebbe calcio. Perché il “Goro”, come affettuosamente lo chiamano a Perugia, è uomo di calcio a tutto tondo. Vive di calcio. Si racconta che le sue giornate sono accompagnate sempre da questa sua grande passione: spogliatoio, campo e poi tante partite da vedere in tv oppure dal vivo.
Gli piacciono le sfide, soprattutto quelle difficili. Ha detto chiaramente che il budget messo a disposizione è in linea con le precedenti stagioni. Dunque, il minimo indispensabile. Ma a differenza del passato è stato chiaro nel dire che la qualità del lavoro sarà fondamentale. Tradotto: la capacità di un buon direttore sportivo non si misura con i soldi ma con la competenza. Non a caso lo stesso Goretti è andato controcorrente rispetto a quanto è stato fatto in passato: meglio un gruppo con tanti giovani e soltanto un paio di calciatori ultratrentenni. Gente di grande esperienza e carisma attorno ai quali costruire un gruppo.
Goretti si è già assunto la responsabilità di aprire un nuovo ciclo. Ricominciare da zero, senza però tapparsi gli occhi di fronte allo scempio della passata stagione. “Anche se Occhiuzzi per molti mesi ha fatto vedere un calcio interessante. Ma se arrivi a 13 punti dalla salvezza, significa che sono stati commessi degli errori”. Che non si vorranno ripetere. Perché aprire un nuovo ciclo, significa anche chiudere con certe logiche di mercato che non fanno gli interessi dell’azienda per la quale si lavora ma soltanto per gli amici degli amici. “Io lavoro per il club, per la squadra. Il Cosenza non è mio, nemmeno del presidente. È della città. L’obiettivo è ripartire, ma con discontinuità rispetto alla passata stagione”. Ecco perché a nessuno dei giocatori della passata stagione con il contratto scaduto, verrà riproposto il rinnovo. Sarà un campionato complesso e Goretti è pronto alla sfida.