Il direttore sportivo schietto: “Ci si allena su un campetto come vent’anni fa. A fine stagione vedremo se il mio lavoro sarà giudicato positivamente e in quel caso farò delle richieste”
Presente ma anche futuro nella conferenza stampa di Roberto Goretti, direttore sportivo del Cosenza: “Il presidente voleva farmi tre anni di contratto ma io ne ho chiesto solo uno. Basta perché ci dobbiamo conoscere. Ci sono dinamiche che sto conoscendo adesso. Non sto dove non ho la fiducia della proprietà e dove non posso costruire. Fino alla fine del torneo lotterò per un grande obiettivo sportivo, perché la salvezza del Cosenza lo è, per come è stata la partenza della stagione. Sfido a trovare negli ultimi trent’anni nel calcio italiano una situazione simile”.
Prosegue Goretti: “A fine stagione il presidente dirà: Goretti ha lavorato bene o male e deciderà se continuare. Poi da parte mia valuterò pro e contro, situazioni che ci sono state e che ci possono essere. E chiedere cose, dopo aver vissuto il Cosenza, che io ritengo debbano essere indispensabili per portare avanti quello che la salvezza di quest’anno può aver avviato.
Faccio un esempio banalissimo. Vent’anni fa qui ci giocavano due miei cari amici e mi dicevano: Roberto, ci alleniamo in un campetto. Dopo vent’anni la situazione non è cambiata. Ci sono cose per le quali non contano i soldi, ma conta un’idea moderna per la quale un club entri in una collocazione diversa. Sono abituato a dire la verità”.