L’udienza numero 14 sarà la prima per l’avvocato Anselmo dopo la vittoria nel processo Cucchi. Un caso con diverse analogie con quello della morte del centrocampista ferrarese
Riparte il processo sull’omicidio di Bergamini, e riparte con una notizia che fa ben sperare tanti tifosi del Cosenza che da oltre 30 anni aspettano di conoscere la verità. L’avvocato Fabio Anselmo che difende la famiglia dell’ex centrocampista rossoblu lo scorso 4 aprile ha vinto il processo sulla morte di Stefano Cucchi che ha portato alla condanna in via definitiva dei carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, che dovranno scontare 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale e altri otto provvedimenti di condanna per reati, contestati a vario titolo e che vanno da falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.
Già lo scorso 25 ottobre al termine della prima udienza il legale ferrarese in aula aveva fatto riferimento al processo Cucchi scatenando le ire della controparte: “Capisco che il processo Cucchi possa far paura al processo Bergamini, perché le tematiche medico-legali sono abbastanza simili. Nel processo Cucchi avevamo trovato un radiologo di fama internazionale ed è diventato un teste della Procura come oggi Vittorio Fineschi, anche se qui, da un punto di vista medico legale, la verità è stata nascosta all’inizio di questa vicenda ma l’analogia non può che fare paura”.