Alessandro Micai, portiere del Cosenza, è intervenuto ai microfoni di DAZN Talks. Questa la terza parte delle sue dichiarazioni: “Da che mi ricordo ho sempre voluto fare il portiere. Anche quando vedo gli highlights delle altre partite, non mi interessano i gol o le giocate tecniche, ma le parate.
Il mio idolo è e resta Gigi Buffon, ha vissuto il calcio per 25 anni. Un calcio dove prima il portiere usava i piedi e poi sì. Dove prima c’erano le pressioni dei tifosi e ora arrivano più dai social. Ha vinto un Mondiale, è sempre stato tra i top 3 del mondo. Sono piacevolmente sorpreso da come è cambiato il ruolo del portiere, che inizia a pesare nell’impostazione. I portieri sono cresciuti anche fisicamente, ci sarebbe da allargare le porte ha detto proprio Buffon. Speriamo di no, altrimenti dovrei smettere.
Io e altri portieri, vedi Sommer o Di Gregorio, che mi piace molto, si aiutano molto con i piedi per muoversi. Cito anche Maignan, un motivo di ispirazione, un modello da seguire perché fa veramente tutto: esce, para e gioca che i piedi, oltre a guidare i compagni. Senza tralasciare il fatto che è straniero, si è inserito alla perfezione nel contesto italiano.
L’insidia più grande che può avere il Cosenza è se stesso. È troppo presto per fare dei bilanci. Abbiamo trovato un Venezia in forma, che aveva appena segnato 5 gol alla Sampdoria. Gliene abbiamo fatto 4, potevano essere anche 6, ma potevamo prenderne noi 4. La Serie B è molto mentale, la fatica più difficile sarà contro il Sudtirol. Una partita sicuramente più contratta, ci aspetteranno, ma sappiamo come giocare a Bolzano.
Se facciamo le cose come sappiamo, possiamo dar fastidio a tutti. Non dico che possiamo vincere contro tutti, ma dar fastidio sicuramente.”