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Cosenza, il peso di una vittoria diventata più che necessaria

Al di là dei numeri che rendono il momento particolarmente difficile, battere il Chievo significherebbe cominciare a dipanare una matassa molto ingarbugliata

Il Cosenza rimane l’unica squadra del campionato di Serie B a non avere ancora vinto una partita in casa. In 12 incontri soltanto 8 pareggi e 4 sconfitte, meno che in trasferta dove la squadra di Occhiuzzi è stata battuta soltanto 3 volte. Refrain mandato giù a memoria. Continuare a non vincere in casa, significa rendere molto più complicato del previsto il percorso che porta alla salvezza. Ma, al di là dei numeri, battere il Chievo significherebbe cominciare a dipanare una matassa molto ingarbugliata. E non soltanto sul campo.

Intanto la necessità di garantire più serenità alla squadra e soprattutto all’allenatore Occhiuzzi, il quale, al di là delle frasi di circostanza, è fortemente in discussione. Lo dicono i numeri: 23 punti in 24 partite. Questa è media da retrocessione. Invertire la marcia è come parlare della scoperta dell’acqua calda. Dunque, vincere per rimanere agganciati al treno della salvezza diretta è il primo obiettivo. Che di conseguenza andrebbe a incidere sulle schermaglie in atto fra il presidente Guarascio e il direttore sportivo Trinchera. Situazione paradossale per un club in evidente difficoltà.

Sarà anche vero che già in passato il numero uno del club si è trovato a gestire situazioni simili, con dirigenti che sono andati via e poi li ha sostituiti. Ma quando Guarascio dice che tanti direttori sportivi lo hanno chiamato per proporsi, questo preoccupa e non poco. In un club di calcio è sempre la proprietà che sceglie i dirigenti con i quali collaborare, non il contrario. Certo, la figura del direttore sportivo oggi è cambiata. E in tanti si propongono portandosi dietro una vagonata di sponsor. Ma sarebbe opportuno ricordare che non siamo nei dilettanti ma in Serie B

Trinchera continua a fare trapelare comunicazioni secondo le quali a fine stagione andrà via, la proprietà del club ostenta una sicurezza disarmante che non lascia intravedere tanta luce all’orizzonte. Da una parte Guarascio ripete che non ci sono problemi a proseguire il rapporto di lavoro con una persona alla quale si sente particolarmente legato. Dall’altra, per come ha detto lui stesso, ascolta e parla con possibili candidati alla poltrona da direttore sportivo. Un po’ come sta accadendo con Occhiuzzi, carezze ed elogi di facciata da tutte le parti. Ma intanto sono già partite le prime telefonate verso i cellulari di alcuni allenatori. E a comporre i numeri, non è stato Trinchera… Una matassa molto ingarbugliata che una vittoria potrebbe cominciare a dipanare. Ecco perché battere il Chievo è diventato più che necessario.

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