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Cosenza, quattro partite per capire il reale valore dell’organico

Nei prossimi 14 giorni i Lupi giocheranno tre volte al Marulla, fondamentale invertire la rotta. Già con il Venezia bisogna cominciare a vincere in casa, a costo di non essere belli esteticamente. E la Cremonese insegna…

I prossimi 14 giorni ci daranno risposte più certe sul reale valore dell’organico che il direttore sportivo Stefano Trinchera ha messo a disposizione dell’allenatore Roberto Occhiuzzi. Il Cosenza sarà chiamato a giocare 4 partite, di cui 3 in casa, da oggi, martedì 22 dicembre, a lunedì 4 gennaio, nel corso delle quali sarà fondamentale invertire la rotta. Finora i Lupi non hanno mai vinto sul terreno del Gigi Marulla, hanno raccolto la miseria di 3 punti in 6 partite. E quello che preoccupa di più sono i 3 gol segnati e il doppio subiti. Già a cominciare dalla sfida con il Venezia, fischio d’inizio alle ore 19, valevole come partita della 14ª giornata, si dovrà necessariamente sfatare questo tabù.

Il percorso di crescita di cui parla l’allenatore in ogni conferenza stampa, è vicina all’esaurire gli ultimi bonus. Il tempo sta per scadere, perché non basta avere una precisa identità, una mentalità propositiva se non sono associati alla concretezza. Non serve essere belli. Gli interpreti, come ha lasciato intendere lo stesso Occhiuzzi nelle dichiarazioni di lunedì, dovranno tramutare in vittorie l’intrigante fascino estetico. Si dovrebbe prendere esempio proprio dalla Cremonese che con l’acqua alla gola ha portato a casa ciò che serviva, la vittoria. Nel giorno in cui, come ha ammesso lo stesso Bisoli, ha giocato la peggiore partita della stagione. Probabilmente è giunto il momento di badare un po’ meno al come e focalizzarsi prevalentemente sul cosa.

E tutti sanno bene cosa serve a questo Cosenza: mettere più punti possibili in classifica. Occhiuzzi da calciatore era bravissimo nel dribbling, su quella fascia destra si è bevuto tanti di quei terzini ai quali ancora oggi, quando ci ripensano, gli viene il mal di testa. Stessa bravura che utilizza quando risponde alle domande che gli vengono rivolte sull’organico. Dribbla tutto e tutti. Ma, a differenza di quando giocava, nelle dichiarazioni ormai è diventato un libro aperto. Un buon padre di famiglia, questo Occhiuzzi dovrebbe incominciare a impararlo, deve avere la lucidità e soprattutto la forza di capire qual è il limite oltre al quale anche un figlio non può andare…

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