Il modulo scelto da Braglia dopo il mercato di gennaio è stato utilizzato per tre partite consecutive ma dopo gli infortuni a catena contro la Cremonese ha dovuto cambiare. E a Pescara si profila un’altra novità
Ricordate le parole dettate dopo il mercato di gennaio? Si erano fatte operazioni per costruire un Cosenza che potesse giocare con il 4-3-3, un modulo più offensivo indispensabile per cercare di centrare qualche vittoria in più in modo da accelerare sul percorso che porta alla salvezza. Soprattutto l’arrivo di Embalo, conseguente all’esplosione di Baez, avevano fatto sì che si abbandonasse il 3-5-2.
La partenza “ufficiale” la si è avuta con il Cittadella ed è arrivata la vittoria (2-0), quindi il ko di Livorno (2-0) e l’altra vittoria con la Cremonese (2-0). Il 4-3-3 utilizzato per tre partite consecutive aveva portato in dote ben 6 punti, una media eccezionale. Ma nel momento più bello, Braglia è stato costretto a staccare la spina della continuità. Quella vittoria sulla squadra di Rastelli, infatti, venne pagata a caro prezzo: Embalo, Corsi e Idda infortunato, più l’espulsione di Baez.
Così a Perugia, tra infortuni e squalifiche, è stato rispolverato il 3-5-2. Ed è arrivata la vittoria. Dalla sfida al Curi in poi, c’è stata una sorta di alternanza perché poi nella sfida successiva con il Carpi al Marulla si è tornati al 4-3-3. Nella trasferta di Foggia riecco il 3-5-2 ma questa volta per scelta dello stesso Braglia, considerato che gli uomini per riproporre il 4-3-3 li aveva tutti. Una sorte di turn over che ha portato alla sconfitta dello Zaccheria.
Sabato scorso, contro il Brescia, si è rivisto il 4-3-3 e fino a quando è rimasto in campo Palmiero si è visto un grande Cosenza, non solo per il doppio vantaggio sulla capolista. È evidente che il centrocampista scuola Napoli sia indispensabile per questo modulo. E siccome si è infortunato, per la sfida di Pescara il tecnico dovrà inventarsi qualcosa. Nel caso in cui optasse per l’utilizzo di Schetino, finora mai titolare, potrebbe proseguire con il 4-3-3 oppure virare sul 3-5-2. Ma pare che l’idea non stuzzichi nemmeno un po’ Braglia, per cui si pensa a un 3-4-3…
