L’ex attaccante napoletano loda, inoltre, il lavoro della società rossoblu: “Direttore sportivo e presidente capaci, l’organizzazione è alla base del successo”
Cristiano Lucarelli, dopo aver parlato nella prima parte dei ricordi nelle piazze di Cosenza e Padova, passa ad analizzare l’attualità che vede coinvolte le due squadre nella lotta per la salvezza. Domenica, all’“Euganeo” si preannuncia una battaglia, ma Lucarelli non si sbilancia con pronostici secchi: “Il calcio è una scienza non esatta, il risultato infatti non sempre rispecchia quello che si vede durante una partita. Posso ipotizzare l’andamento della partita, che sarà assolutamente intenso, ma non l’esito. Quello di Padova è storicamente un campo ostico, pertanto il Cosenza incontrerà difficoltà. Domenica sarà l’ultima spiaggia per i biancoscudati, che metteranno in campo tutto il loro potenziale”.
Sguardo approfondito alle due società, in particolare a quel Cosenza tanto caro a Lucarelli: “A capo c’è una proprietà molto forte a livello economico, che ha potuto permettersi un mercato importante per la cadetteria. Sia Trinchera che Guarascio sono due persone competenti, per un discorso affettivo sono contento di questi ottimi risultati a favore del Cosenza”. Ottimi risultati frutto di un enorme sacrificio alle spalle, sporcate da un recente passato non proprio florido: “L’anno scorso, quando allenavo il Catania, ricordo i tifosi rossoblu che contestavano la squadra in un momento delicato della stagione. A giugno, poi, si ritrovarono in B. Mai mollare, in questo sport il lavoro e l’organizzazione sono alla base dei successi”.
Chiusura dedicata ai talenti più in mostra nelle due compagini: “Palmiero e Tutino a Cosenza stanno esprimendo tutto il loro potenziale, si consacreranno presto nel calcio dei grandi. Sponda Padova, ci sono alcuni elementi interessanti come Broh, che ho allenato ai tempi del Parma, Ravanelli, Bonazzoli e Calvano, il quale nello scorso campionato di A ha disputato tutto il girone di ritorno col Verona“. Ma non è davvero finita qui, manca un elemento spesso ricorrente nelle nostre interviste: “Braglia è un grande allenatore, riesce a sensibilizzare i giocatori a non prendere le gare alla leggera”.
