La fiducia del club pugliese se l’è conquistata sul campo con due promozioni di fila dalla Serie C alla A. Il direttore sportivo, tra l’altro cosentino doc, firma un contratto che lo vedrà in giallorosso per altre tre stagioni
Quando arrivò a Lecce si presentò dicendo: “Questa città è un punto di arrivo, ma anche di partenza. Qui per vincere e piantare la tenda”. Era l’estate del 2016, esattamente l’11 di giugno. L’impatto di Mauro Meluso, nato a Cosenza l’1 gennaio 1965, non fu dei migliori: reduce dalla doppia stagione da direttore sportivo nella squadra della sua città, dive ha vinto la storica, per il club rossoblu, Coppa Italia di Lega Pro e centrato due salvezze, nel Salento venne accolto con diffidenza. “Non erano in molti a dargli grande credito. Dopo le illusioni e le disillusioni targate Antonio Tesoro e dopo l’anno di traghettamento con Stefano Trinchera (passato al Cosenza, ndr), regnava quasi un’aria di rassegnazione alla Serie C“, scrivono i colleghi di leccenews24.it.
E invece si è instaurato un grande rapporto di fiducia con il presidente Saverio Sticchi Damiani. Anche dopo il primo anno quando non riuscì a portare il Lecce in Serie B: venne criticato per avere difeso a lungo l’allenatore Padalino e avere tentato la carta Roberto Rizzo (tra l’altra anche lui un ex Cosenza, da calciatore ha indossato la maglia rossoblu a inizio Anni 80) con ritardo. L’inizio della stagione successiva non fu dei migliori, almeno fino all’arrivo in panchina di Fabio Liverani. Ma si concluse con la promozione in Serie B. A seguire la favola di poche settimane fa con il ritorno in Serie A. Ed ecco che gli è stato riconosciuto il lavoro fatto, e il prolungamento del contratto se l’è conquistato sul campo Mauro Meluso.