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Braglia lancia l’allarme: “Cosenza, mancano calciatori di spessore”

A una settimana dall’inizio del campionato, l’allenatore mette le cose in chiaro: “Il direttore sportivo e il presidente sanno molto bene cosa fare. Sono fiducioso. Bisogna dare una mano a questa squadra che ci sta mettendo l’anima”

Cominciamo dalla fine, quando a Piero Braglia viene fatta la domanda sul mercato. La partita con il Rende è finita da poco, un pareggio commentato con le classiche frasi di circostanza. Il tecnico ribadisce un concetto che soltanto in pochi hanno ben capito: il Cosenza è incompleto. E stavolta il toscanaccio rincara la dose. A scanso di equivoci, abbiamo trascritto integralmente le parole rilasciate da Braglia ai giornalisti: “Qui mancano ancora diverse persone. Tanto per essere chiari. Nessuno ne parla, nessuno ne vuole parlare… però entro la fine del mercato devono arrivare. Non è che noi possiamo continuare a fare allenamento undici contro nove, contro otto… perché poi i ragazzini di abbassano il livello, già ci siamo noi che in questo momento a volte facciamo fatica”.

Le parole più importanti Braglia le dedica al tipo di calciatori che ancora mancano. “È chiaro che deve arrivare gente di un certo spessore, ché ché ne pensino altre persone… Il mercato è ancora aperto, per cui dobbiamo dare una mano a questa squadra che ci sta mettendo l’anima. Noi andiamo avanti tranquilli: c’è il direttore che sa quello che ci vuole, il presidente deve essere disponibile a fare le cose che dirà il direttore perché il tempo ora inizia a mancare, visto che siamo quasi alla fine. Noi sappiamo bene le cose, perché abbiamo le idee chiare. Perché bisogna intervenire… e che si deve intervenire lo sanno tutti… ci mancherebbe altro, io sono fiducioso che lo faranno. Chi deve arrivare? Io non faccio nomi, noi dobbiamo migliorare come squadra. Poi chi viene, viene…”.

Chiaramente lasciamo giudicare ai nostri lettori. Nel corso dell’intervista di fine partita, l’addetto stampa del Cosenza ha messo in risalto, con una domanda, la notizia positiva del ritorno di Carretta. Ma anche qui Braglia non le ha certo mandate a dire: “Carretta è uno che non si dà mai pace, uno che ti attacca lo spazio. Speriamo di recuperarlo quanto prima. Il problema di Mirko è che è stato fermo venti giorni per un’appendicite e deve ricrearsi la parete addominale, se non ce l’ha gli viene fuori il male agli adduttori. In questo momento… piove, che dobbiamo fare!.

Nella prima parte dell’intervista si era parlato della sfida del Crotone che è dietro l’angolo: “Lo so benissimo che fra una settimana è campionato. Ci prepariamo per questo!”, ha detto uno stizzito Braglia. Il quale ha poi commentato l’ennesimo errore difensivo: “Si vede che si annoiano… Hanno sbagliato porta, cosa volete che vi dica. Hanno fatto una cavolata anche oggi, ci si è preso gol. Questo vuol dire che non siamo nemmeno concentrati, perché di solito la palla lì va messa fuori dallo specchio della porta. È la seconda volta che facciamo questo tipo di errore. Noi due volte mettiamo la palla in porta con il portiere che esce incontro… Continuiamo a lavorare. A me quello che interessava vedere, erano certe cose. Io le ho viste e vado avanti per la mia strada”.

Poi Braglia, lancia una carezza al gruppo: “È chiaro che è una squadra che in questo momento qui giudicarla si fa fatica, per un insieme di cose. Bisogna lavorare. Continuare a lavorare e migliorare molto, per presentarsi in una certa maniera sabato prossimo. Perché in questo momento qui nel primo tempo, per quello che ho in testa io, non mi sono dispiaciuti. Secondo tempo non è nemmeno una cosa da poter giudicare, troppi cambi e troppi ragazzi. Non va bene”.

Infine la partita. “A me nel primo tempo è piaciuta la squadra. I reparti sono stati attaccati, anche quando si abbassavano i difensori gli attaccanti rientravano. I centrocampisti lavoravano. A volte sbagliamo per insufficienza, a volte sbagliamo dei passaggi che non esiste, a volte non ci muoviamo per come ci si dovrebbe muovere quando esce un centrocampista che andrebbe sostituito e invece stiamo davanti ai difensori. C’è un insieme di cose che vanno aggiustati e velocemente”.

 

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