Intervenuto in esclusiva ai microfoni di TifoCosenza.it, l’ex direttore sportivo rossoblù ha parlato di passato e presente.
Si sta concludendo una squalifica che lo ha tenuto lontano dal calcio per tanto tempo per Fabrizio Maglia, ex direttore sportivo rossoblù nel torneo di Serie D 2006/07. Un rientro ormai imminente, dopo un periodo difficile. “Cinque anni, è come aver tenuto un leone in gabbia, che non è facile da ammaestrare – ha dichiarato Maglia in esclusiva per TifoCosenza – Sono sempre stato un uomo libero, sempre controcorrente, che ha raggiunto, al di là delle disponibilità, gli obiettivi. E questo fa capire tanto. E’ stata una sentenza ingiusta, che ha tarpato le ali a un direttore sportivo che cinque anni fa andava per le maggiori d’Italia e, senza questa ingiusta squalifica, si sarebbe trovato in contesti importanti. Nulla comunque avviene per caso e mi è servito per fare una cernita tra veri e falsi amici, le persone che nel calcio devi e non devi ascoltare. Pagare colpe non proprie ti dà una carica interna che a breve spero di poter tradurre nel mio lavoro di direttore sportivo”.
Ha “scoperto” tanti giocatori poi affermatisi nel professionismo, come De Rose e Ioime, che ha preso a Cosenza, ma anche a Lamezia ne ha portati tanti, ad esempio Mancosu. C’è un giovane interessante che l’ha colpita particolarmente e magari un domani, quando tornerà alla guida del settore tecnico di una società, prenderebbe immediatamente?
“De Rose lo presi dal San Fili, era retrocesso dall’Eccellenza in Promozione. Faceva l’esterno destro d’attacco in un 4-3-3. Pino Rigoli lo inventò mediano e fu un’intuizione geniale e da lì la carriera di “Ciccio polpacci”, come amo chiamarlo io, è sotto gli occhi di tutti. Di Matteo Mancosu non ne parliamo. Sì, ho qualche idea su alcuni giovani interessanti ma ovviamente non faccio nomi, altrimenti avvantaggerei la concorrenza (ride, ndr)”.
