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Cosenza, parla Guarascio: “Se vogliamo promozioni e retrocessioni dobbiamo completare il campionato”

Il presidente del Cosenza ha rilasciato un’intervista a TuttoSalernitana.com parlando del futuro del calcio italiano

Dopo l’ultima assemblea di Lega, il presidente del Cosenza Eugenio Guarascio ha parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoSalerntina.

Queste le parole del patron rossoblu: “Penso che si riprenderà. Nelle ultime ore abbiamo discusso in assemblea, resta da capire se il protocollo sia fattibile. Il problema non riguarda tanto le squadre meridionali come la nostra, ci dicono che la Nord ci sono delle situazioni abbastanza complicate e non si è concluso ancora nulla. La mia sensazione è che il campionato ricomincerà, a partire dalla serie  A che sviluppa e genera tante cose di grande interesse. Ci sono posizioni europee da delineare e non è possibile fermare tutto. Serviranno, comunque, scrupolo e collaborazione: propongano soluzioni fattibili, pur consapevoli che le porte chiuse saranno una triste certezza”.

Guarascio ha poi aggiunto: “Il calcio va incontro ad un grande cambiamento, anche il prossimo campionato si disputerà a porte chiuse e viene meno il senso della nostra “missione”. Noi lavoriamo, spendiamo e sudiamo per la gente: serve consapevolezza e sono a favore delle riforme, è l’unico modo per ripartire da un sistema sostenibile per tutti. Non pensate che sia facile per i calciatori, tutt’altro che tutelati. E’ un contesto inimmaginabile, chi si aspettava questa pandemia? Ora tocca prendere atto, chissà che non possa essere proprio lo sport ad aiutare la gente a vivere un minimo di serenità e normalità”.

Il presidente poi lancia una frecciatina ad alcuni colleghi: “C’è chi vuole la promozione a tutti i costi, io preferirei mantenere un certo equilibrio. Siamo noi presidenti che decideremo, non c’è fretta. Se vogliamo procedere alla promozioni e alle retrocessioni dobbiamo completare il campionato: le regole parlano chiaro, sarebbe come interrompere una partita al sessantesimo e non al novantesimo. Mancano dieci partite, con 30 punti in palio: fino a quando la matematica non dà riscontri diversi è legittimo giocarsi le proprie carte. Certo, siamo a cospetto di una pandemia e, da persona responsabile,devo usare la ragione. Non si può passare dai cimiteri agli stadi come nulla fosse, 32mila persone non ci sono più. Tutti rischiamo di perdere qualcosa e di fare figuracce, cerchiamo di essere rigorosi ma allo stesso tempo consapevoli che è un quadro generale assolutamente nuovo. Il Benevento è forse l’unica squadra che merita la promozione, tra persone perbene e di buonsenso risolveremo la questione”.

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