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Guarascio: “Occhiuzzi ha trasmesso al Cosenza il coraggio di chi gioca all’attacco”

Seconda parte dell’intervista al presidente (qui la prima parte): “Modulo giusto e calciatori utilizzati al meglio, basti vedere Baez. Con Rivière ho un rapporto speciale, io ci proverò a trattenerlo: vi racconto cosa ci siamo detti in aeroporto. La cosentinità è il mio orgoglio, fa parte di un programma al quale ho sempre tenuto. E su Kanoute…”

Il campionato del post lockdown ha portato però in dote quella cosentinità nello staff che ha fatto la differenza.

“Questo fa parte di una programmazione alla quale ho sempre tenuto. Occhiuzzi è con me da 7 anni, Tortelli e Pincente pure. E se oggi sono in prima squadra è perché se lo sono meritati con il lavoro. Li ho imposti io a Braglia prima e Pillon successivamente. Ma non solo lo staff tecnico, aggiungo una persona speciale come Kevin Marulla, Roberta Anania e Andrea De Poli: anche chi non è nato in questa città, si sente cosentino. E poi sono tutti giovani. Gente che non ama la copertina, che non ama mettersi in mostra. Di questo sono molto orgoglioso”.

Lei ha detto che farà di tutto per mantenere Rivière mentre il direttore sportivo Trinchera ha detto che è impossibile che rimanga, inutile prendere in giro la gente. Come la mettiamo?

“Con Rivière ho un rapporto particolare e ci proverò fino alla fine. Lui ha dimostrato di tenere molto al Cosenza, mai dire mai…”.

È vero che durante il lockdown Rivière le ha detto che sarebbe tornato per salvare il Cosenza e poi andare a giocare in Serie A?

“Più o meno è così. È tornato un po’ in ritardo, perché con la pandemia in atto pensava di non rientrare più. Poi ci abbiamo parlato e l’ho incontrato in aeroporto a Lamezia. Abbiamo parlato un bel po’ e alla fine ha mantenuto fede alla promessa. Il suo contributo lo ha dato”.

Cosa è successo con Kanoute?

“Semplice: ha deciso di andare via. Ci ha creato un problema dopo che aveva giocato contro l’Entella. Però allo stesso tempo ha fatto sì che i suoi ex compagni si caricassero di più responsabilità. È scattato in loro qualcosa per dare di più. E basta andarsi a rivedere le ultime prestazioni di Bruccini e Sciaduone. Ma è stato bravo Occhiuzzi a gestire bene la situazione, e di questo non avevo dubbi”.

La formazione che ha centrato l’impresa era composta per otto undicesimi dai calciatori della vecchia guardia, tranne Casasola, Carretta e Rivière…

“Lo zoccolo duro di questo gruppo è stato eccezionale. Diciamo che mi sarei aspettato qualcosa in più nel girone d’andata. Ma con Occhiuzzi ho visto il modulo giusto, i calciatori messi al posto giusto. E poi vedere le squadre che attaccano è sinonimo di coraggio. E il mister sapeva che questa cosa a me piace tanto. Basta vedere Baez: è diventato incontenibile”.

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