L’attaccante beneventano non segnava dal 7 maggio del 2021: al Liberati con una magia su calcio di punizione ha firmato il pareggio contro la Ternana
Enrico Brignola lo scorso 8 luglio ha compiuto 23 anni. Rappresenta uno dei fiori all’occhiello del Cosenza nel mercato estivo, arrivato in prestito dal Benevento. È stato uno dei primi colpi del direttore sportivo Gemmi, assieme all’acquisto a titolo definitivo di D’Urso. E proprio i due calciatori con le loro qualità tecniche dovrebbero accendere l’attacco rossoblù.
Per entrambi sempre ottime prestazioni sotto il profilo dell’impegno, anche perché Dionigi ai suoi trequartisti, o registi offensivi come ama chiamarli, chiede un dispendio di energie notevole. Spesso capita di vedere il numero 11 e il numero 10 rossoblù abbassarsi fino alla propria area di rigore per dare man forte ai compagni di squadra. Si chiama spirito di sacrificio. Voglia di lottare, con umiltà per il bene del gruppo.
Sabato a Terni sono stati i protagonisti del pareggio. D’Urso, su assist di Larrivey, si è preso il calcio di punizione dal limite e ha provocato l’espulsione di Sorensen. Addirittura l’arbitro Zufferli aveva assegnato il calcio di rigore, poi cancellato dalla Var. Ma evidentemente per Brignola quel calcio di punizione è stato come fosse un tiro dal dischetto: sinistro a giro sotto l’incrocio per l’1-1.
Una liberazione per lo stesso calciatore che non segnava dal 5 maggio 2021, con la maglia del Frosinone allo Stirpe. La partita contro il Vicenza che era passato in vantaggio con Vandeputte. Poi il destro dell’attaccante che era subentrato da pochi minuti a Capuano. Una magia che ha portato un punto contro la Ternana e che potrebbe rappresentare la chiave di volta per lo stesso Brignola, chiamato alla stagione del riscatto con la maglia dei Lupi.
