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Cosenza, 5 partite per centrare il miglior risultato degli ultimi 5 campionati

Fino alla prossima sosta i Lupi sono attesi da una serie di sfide da brividi: l’obiettivo superare i 15 punti di Zaffaroni nelle prime 13 giornate

Mettiamola così: 13 giornate di campionato potrebbero rappresentare un ciclo tale da consentire di tracciare un primo bilancio. Un’indicazione importante sul percorso futuro. Che nel caso del Cosenza bisognerà capire se sarà di sofferenza come nelle ultime stagioni. Oppure capace di imboccare la strada giusta per stupire tutti, così come si era augurato il direttore sportivo Roberto Gemmi nel giorno della sua presentazione assieme a quella dell’allenatore Davide Dionigi.

E non è a caso che si è puntato sulle 13 giornate. Che poi sono le 5 partite che mancano per tagliare il traguardo della seconda sosta di questo campionato di Serie B 2022-2023. Una sorta di deadline per intenderci. E il cammino non sarà dei più semplici. Anzi, sfide da brividi. Si comincia sabato prossimo allo stadio Marulla con il Genoa per arrivare al 12 novembre quando in Via degli Stadi andrà in scena la gara con il Palermo. In mezzo i match con Spal e Pisa in trasferta, tra le due la visita del Frosinone.

Da quando i Lupi sono tornati in B, il miglior punteggio raggiunto rimane quello della passata stagione con 15 punti in 13 gare con Marco Zaffaroni in panchina. I suoi predecessori avevano raccolto di meno. Nell’ordine 12 punti Roberto Occhiuzzi (stagione 2020-2021) e Piero Braglia (2019-2020). Un punto in meno (11) sempre con il tecnico di Grosseto nel campionato 2018-2019, quello del ritorno tra i cadetti. Che poi regalò una salvezza con largo anticipo a differenza delle successive tre.

Dionigi che dopo 8 giornate ha raccolto gli stessi punti (11) di Zaffaroni nella scorsa stagione, potrebbe migliorare questo risultato. Basterebbero 5 punti, la media di uno a partita. Che detta così sembrerebbe facile ma la realtà lascia pensare a ben altro. E non solo per l’indice di difficoltà che presenta il calendario. Come ha detto lo stesso allenatore proprio alla vigilia del derby con la Reggina, “il percorso di crescita di una squadra va giudicato al di là dei risultati”.

Ma qui a Cosenza non danno mai il tempo di arrivare al traguardo. Un esempio su tutti quello di Gianni De Biasi, fatto fuori da un ambiente ostile sin dal suo arrivo e da una parte di informazione che “pilotò” l’esonero con la squadra un punto sopra la zona retrocessione. I Lupi quell’anno (1996-1997) retrocedettero, nonostante il ritorno dello stesso De Biasi il quale trovò la squadra all’ultimo posto. A seguito dei “famosi” 100 giorni di Franco Scoglio, allenatore fortemente voluto dalla piazza e da certa stampa…

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