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Cosenza, sulla graticola è finito Dionigi. Ma ci sono altre responsabilità…

L’organico si sta riscoprendo più fragile di quanto si potesse immaginare inserito in un contesto societario che non è mai andato oltre la mediocrità e l’apatia

Due sconfitte consecutive hanno tracciato un solco profondo tra Dionigi e buona parte dell’ambiente. In una situazione in cui l’allenatore è partito con un handicap non di poco conto. Ricordate  la sommossa popolare via social nel momento in cui è stato annunciato il suo ingaggio? Una montagna da scalare, con armi molto limitate a diposizione emerse durante questa prima parte del percorso.  Chiaramente il destino di ogni allenatore è appeso ai risultati, e il primo a esserne consapevole è proprio lo stesso Dionigi. Il quale da incudine dovrà gestire una situazione non facile. Specie dopo le due sconfitte consecutive del Cosenza prima con la Reggina, poi con il Genoa. Due corazzate sia chiaro, una inferiorità tecnica lampante che andrebbe compensata con più cattiveria agonistica.

Dopo 9 partite non è tempo di processi. Ma è anche arrivato il momento di allargare il discorso su altre componenti che non siano soltanto relative alla parte tecnica. Che evidentemente di errori ne ha commessi pure. Vedere Brignola terzino e molto lontano dalla porta non può fare altro che mettere in difficoltà il calciatore stesso, al quale non può bastare lo spirito di adattamento e di sacrificio. Da lui ci si aspettano la giocata di classe e i gol. Ci si aspetta una crescita sotto il profilo del gioco di squadra, considerato che la fase offensiva non permette di dare giudizi definitivi sugli attaccanti se questi non vengono messi nelle condizioni di calciare in porta.

Si diceva: ci sono altre responsabilità. Intanto l’evidente fragilità di un organico con notevoli limiti su alcuni ruoli.  Come detto, giudizio sospeso sugli attaccanti. Intanto il portiere: Matosevic ha bisogno di crescere ma troppi “infortuni” in queste prime nove giornate. La carenza sugli esterni, soprattutto a sinistra dove Panico e Gozzi non sembrano essere all’altezza di una maglia da titolare in Serie B. Ma anche dalla corsia opposta le cose non vanno per niente bene: dopo un ottimo inizio di stagione, Rispoli sta facendo clamorosi passi indietro partita dopo partita. E la squalifica di Martino, il quale, nonostante arrivi dalla Serie C, ha pesato visto che lo stesso ha mostrato ampi margini di miglioramento. Al di là delle chiacchiere da bar o dello squallido e censurabile becerume da social, il clamoroso ritardo di condizione di Calò non era soltanto un volersi creare alibi. Ma quel primo tempo contro il Genoa…

Infine la società. Qualcuno, probabilmente, si era illuso di vincere il campionato dopo i 6 punti nelle prime 2 partite. Dimenticando quanto è stato “investito” in fase di calcio mercato. La filosofia non è mai cambiata: ottenere il massimo (premi di valorizzazioni e tanti soldi dai minutaggi dei giovani), investendo poco. Se si spende sempre meno degli altri, non si può pretendere di volare alto… Chiaramente si è di fronte a un “progetto” ben definito costruito negli anni e basato sulla mediocrità, sull’apatia e soprattutto sul nulla dal punto di vista strutturale.

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