La squadra è messa bene in campo e le idee di Caserta si vedono già: pressing alto, intensità e ricerca del gioco centralmente e sulle corsie esterne

Dallo Stirpe di Frosinone il Cosenza torna con un pieno di fiducia: indicazioni molto positive dopo l’amichevole con la squadra di Eusebio Di Francesco. Certo, è sempre calcio d’agosto e basti pensare alla passata stagione dopo la vittoria di Cascia con la corazzata Benevento. Però va detto che le idee di Fabio Caserta si sono viste subito: squadra ben messa in campo, pressing alto, intensità, ricerca del gioco sia centralmente, sia sulle corsie esterne.

Risultato a parte, anche se pareggiare 3-3 contro una formazione di Serie A aiuta nella crescita dell’autostima, anche le singole prestazioni lasciano intravedere percorsi tendenti alla fiducia. Su tutti Zuccon, il quale a parte l’errore a inizio partita poi è stato un crescendo. Bene l’intesa Tutino–Mazzocchi a scambiarsi spesso la posizione di punta centrale e sotto punta come si dice in gergo. Ottimo D’Urso sulla parte destra del fronte offensivo, il quale si è sacrificato molto in fase di non possesso dando un concreto sostegno a Martino (buona la sua prestazione).

Confermata l’affidabilità di Voca il quale è stato utilizzato qualche metro più avanti rispetto al solito, e quel gol da applausi sembra essere il biglietto da visita per un’altra stagione da protagonista. Segnali di crescita da parte di Calò anche se non sembra ancora essere quello ammirato da avversario con tutte le maglie indossate prima che arrivasse al Cosenza. Qualche disattenzione di troppo in difesa, o meglio nella fase difensiva ma in questa fase ci sta pure.

Citazione a parte per i giovani di casa: occhio a Cimino, entrato con la personalità di un veterano nel ruolo di centrale al fianco di Meroni. Una scoperta Arioli a sinistra nella batteria dei trequartisti e infine Zilli, di nuovo a segno in questo precampionato e pronto a scrollarsi di dosso l’etichetta del brutto anatroccolo che gli è stata affibbiata dopo la non brillante scorsa stagione (forse si erano create troppe attese attorno al granatiere friulano).

Foto: Cosenza calcio