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Cosenza, è un film già visto: in Serie B non basta solo la fortuna

Rimonta riuscita soltanto in parte grazie alla squadra e allo staff tecnico. In 5 campionati sono passati 3 direttori sportivi, 7 allenatori e la parte bassa della classifica! E sullo spareggio con il Brescia…

Si definisce impresa “per esprimere la propria perplessità nell’intraprendere un’azione di cui sono evidenti le difficoltà e le scarse possibilità di riuscita”. Lo scrive la Treccani. D’obbligo partire da qui per attenuare l’amarezza di una rimonta pazzesca che al Cosenza è riuscita soltanto in parte, nella Serie B più complicata degli ultimi anni. La permanenza nel campionato cadetto passerà dallo spareggio con il Brescia, il quale avrà soltanto il vantaggio di giocare la partita di ritorno nella bolgia del Rigamonti. Infatti, in caso di parità nel doppio confronto (giovedì 25 maggio al Marulla e la settimana successiva, 1 giugno, in Lombardia) ci saranno supplementari e rigori, poiché entrambe hanno chiuso la regular season a 40 punti.

Un playout che, a scanso di equivoci, è sempre un’impresa. Figlia esclusivamente della determinazione che ci hanno messo i calciatori e lo staff tecnico. Una cavalcata che nel girone di ritorno ha visto i Lupi conquistare 23 punti nelle 11 partite giocate in casa (4 vittorie, 6 pareggi e 1 sconfitta, quella di venerdì sera con il Cagliari). L’inadeguatezza della gestione del club, ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto siano scarse le possibilità di centrare un obiettivo se gli investimenti sono minimi, se non c’è passione e se l’organizzazione è superficiale.

La fortuna, si dice, aiuti gli audaci. Anche in questo caso la Treccani viene in soccorso sulla gestione del Cosenza. “Comportamento o disposizione istintiva in cui al coraggio si unisce la noncuranza o lo sprezzo del pericolo o del rischio”. Da quando i rossoblù sono tornati in Serie B, in 5 campionati sono passati da Via degli Stadi ben 3 direttori sportivi (Trinchera, Goretti e Gemmi) e 7 allenatori (Braglia, Pillon, Occhiuzzi, Zaffaroni, Bisoli, Dionigi e Viali). Con un percorso che ha visto il Cosenza sempre impantanato nei bassofondi della classifica, nonostante l’incondizionato amore verso la squadra da parte del popolo rossoblù.

E sì, è proprio vero: affrontare la Serie B senza una programmazione importante, ci vuole coraggio! E tanta noncuranza e sprezzo del pericolo. Giusto per sottolineare la definizione della più famosa enciclopedia in lingua italiana…

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