L’allenatore rossoblu è intervenuto ai microfoni di B Magazine: “Quando l’ambiente è positivo e si va tutti d’accordo, la squadra lavora tranquilla e i risultati arrivano”
“Piero Braglia e la Calabria, una storia iniziata nel 1978, quando l’allora attaccante della Fiorentina si trasferì a Catanzaro. Sei anni in un club che seppe togliersi parecchie soddisfazioni… ora Braglia è a Cosenza, dove lo scorso anno ha compiuto una prodezza non da poco, ottenendo la promozione”. Questa la splendida introduzione dell’intervista al mister rossoblu, contenuta nel terzo numero di B Magazine.
Dunque, un risultato impensabile al suo arrivo nel settembre 2017, con la squadra poco sopra l’ultimo posto, ma una prodezza clamorosa anche all’inizio dei play-off, perché chi arriva quinto di vantaggi ne ha veramente pochi: “Nel calcio non ci sono segreti. Nel calcio conta molto l’unione di intenti e a Cosenza c’è stata fra presidente, società, direttore, allenatore e squadra. Quando l’ambiente è positivo e si va tutti d’accordo, la squadra lavora tranquilla e i risultati arrivano. L’unione ci ha portato a ottenere questi risultati.”
Un po’ di rammarico per non aver raggiunto i play-off? Braglia risponde così: “Credo fosse troppo presto. Quando siamo arrivati nelle zone alte, la squadra si è un po’ accontentata, parola che comunque metterei tra virgolette. Dico questo pensando alla partita contro il Benevento in cui abbiamo commesso errori gratuiti come mai in precedenza. Vuol dire che inconsciamente ci stava bene quanto ottenuto fino a quel momento”.
Come già sottolineato, il mercato di gennaio ha aiutato i Lupi alla veloce risalita verso zone più nobili della classifica: “In questa stagione abbiamo fatto la squadra un po’ per gradi: in pratica, fino al girone di andata, il gruppo era quello della promozione, poi il direttore ha preso alcuni calciatori di ottimo livello, cito Sciaudone che ci ha aiutati con i gol e la sua qualità ed Embalo, capace di strappi da vero campione. Lì siamo cambiati e migliorati. Abbiamo aumentato i giri del motore e iniziato a competere verso l’alto.”