Quando sembrava che Occhiuzzi dovesse guidare la squadra alla ripresa degli allenamenti è spuntata l’ipotesi Braglia sul quale punta il direttore sportivo Trinchera
Partiamo da un dato: 24 punti raccolti in 23 incontri, una media di 1,04 a partita. Lo “squadrone” (così lo avevano definito la maggioranza assoluta di addetti ai lavori e non, la scorsa estate) costruito dal direttore sportivo Stefano Trinchera non è riuscito a fare altro che progettare, partita dopo partita, un percorso che portasse diritto il Cosenza alla retrocessione in Serie C. Gli alibi all’ex Francavilla e Lecce, però, non mancano.
A cominciare dai cronici ritardi accumulati dal club: dal ritiro di San Giovanni in Fiore alle procure non pagate agli agenti dei calciatori. Si potrebbe dire degli allenamenti individuali al parco Nicholas Green, in questo periodo di emergenza legata alla pandemia da Covid-19. Tant’è che i calciatori stessi, di concerto con l’avvocato dell’Aic, sono arrivati a scrivere una lettera a Guarascio per potersi allenare al Marulla oppure in una struttura idonea.
Da qualsiasi prospettiva si osserva lo straordinario lavoro fatto da Trinchera, per costruire lo “squadrone” di cui sopra, non si possono non notare questi impedimenti che hanno limitato il gruppo a esprimere al meglio tutte le proprie qualità. Adesso ne è spuntato un altro, di impedimento: la scelta dell’allenatore. Trinchera rivuole Braglia, nonostante i tanti ostacoli di cui il direttore sportivo è a conoscenza. Però, vuoi mettere: il mancato ritorno dello stratega di Grosseto, rappresenterebbe un altro alibi. Potrà sempre dire Trinchera: se il presidente avesse richiamato Braglia… Come se nelle 23 partite in cui la squadra è stata allenata dall’ex Catanzaro, avesse avuto una media di 2,08 punti a partita.
Comunque sono ore decisive, consapevoli del fatto che per centrare la salvezza occorre una impresa. Probabilmente più di una impresa. Con Braglia al timone? Vedremo. Intanto il presidente Guarascio dovrebbe risolvere la questione contratto, visto che è in scadenza al 30 giugno. Sempre ché lo stesso Braglia, visto il legame profondo con la città e l’amore dimostrato verso i colori rossoblu non decida di rimane fino alla fine di agosto rinunciando allo stipendio. Capitolo Occhiuzzi: per il giovane allenatore servirebbe una deroga da parte della Figc. Che non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile. Oppure affiancargli un allenatore con il patentino, soluzione che Guarascio avrebbe già in casa grazi a Pierantonio Tortelli, attualmente alle giovanili. Nelle prossime ore se ne dovrebbe sapere di più.