Tre vittorie e due sconfitte nelle ultime cinque partite per i rossoblu che all’Adriatico cercano punti pesanti
Dopo il successo contro il Carpi, qualcuno ha iniziato a credere nei playoff ma le sconfitte contro Foggia e Brescia hanno riportato il Cosenza con i piedi per terra.
Un Cosenza camaleontico, che in queste cinque gare ha cambiato spesso non solo il modulo, passando dal 3-5-2 al 4-3-3, ma anche l’atteggiamento.
Riannodiamo i fili. Contro Cremonese e Carpi, partite giocate ambo in casa, i rossoblu hanno sfoderato due prestazioni importanti: grinta, cattiveria e determinazione sono stati gli ingredienti principali. Proprio in virtù delle assenze dovute a infortuni e squalifiche, l’atteggiamento senza paura dei ragazzi di Braglia ha colpito tutti.
Nel mezzo la vittoria di Perugia, dove i rossoblu hanno concesso davvero poco agli avversari dopo il vantaggio su rigore di Bruccini.
Prestazione incolore, invece, a Foggia, dove un discreto avvio è stato annullato dalla beffarda autorete di Dermaku. I rossoblu, nonostante abbiano sempre tenuto in mano il pallino del gioco, non sono mai riusciti a creare grossi pericoli alla retroguardia rossonera.
Preoccupa invece la sconfitta contro il Brescia, che ha evidenziato una piccola fragilità mentale nei Lupi. Sopra di due gol, il Cosenza ha subito l’incredibile rimonta delle rondinelle culminata all’ultimo di recupero con il gol di Bisoli. Abbiamo già scritto più volte come l’uscita forzata dal campo di Palmiero abbia decisamente cambiato il volto della squadra. La salvezza ancora non è stata conquistata, ma manca davvero poco. Tornare da Pescara con qualche punto significherebbe allontanare il pericolo di ritrovarsi a dover lottare fino all’ultimo minuto. E allora forza Lupi, mettetecela tutta.
