Il team manager rossoblu è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni a margine della presentazione del docufilm: “Quella di Slow Foot è una bellissima idea, bisogna far conoscere anche le storie dei campioni meno famosi”

Col sorriso sempre stampato in faccia, proprio come suo padre. Kevin Marulla ha figurato assieme alla sorella Ylenia come voce narrante nel docufilm ‘Gigi’, preziosa testimonianza dell’indimenticato bomber di Stilo. Un’idea accolta calorosamente, quella di poter vedere materializzarsi un’intera opera sul mitico papà: “Io e la mia famiglia ci siamo aperti perché abbiamo visto la serietà della persone che hanno lavorato” le parole di Kevin in esclusiva ai nostri microfoni, pochi istanti prima della proiezione, “Ringrazio tutti loro, è venuto fuori un lavoro dettagliato”.

È ancora difficile digerire la scomparsa di una persona dal tale carisma: “Le sensazioni della mia famiglia sono contrastanti. Da una parte ci sono. orgoglio e gioia nel ricordarlo, dall’altra invece una grande tristezza. Facciamo ancora fatica a rimanere lucidi quando ci sono queste serate”.

Un’idea partita dal format televisivo ‘Slow Foot, campioni a chilometro zero’: “Ed è un bellissimo progetto, spero che questa opera possa fungere da apripista per il futuro, per far conoscere campioni meno famosi ma con storie bellissime da raccontare”.

Il tempo stringe, Marulla è sempre più impaziente di vedere il documentario. Lo si capisce dai suoi occhi, dalle sue parole finali che suonano come monito: “Concentriamoci sulla bellezza di questo documento e tuffiamoci in questi ricordi che alla fine ci lasceranno col sorriso”.