Il procuratore della città dei Bruzi afferma: “Nel calcio non c’è una comunicazione univoca”.
Giuseppe Bozzo, avvocato nativo di Cosenza, procuratore tra gli altri di Quagliarella, Bernardeschi, Tonali e Zaza, intervenuto ai microfoni di tuttomercatoweb.com, ha dichiarato: “Il calcio, come tutte le aziende, non può fermarsi a lungo. Nei limiti di un ritorno alla normalità, deve ripartire. Quando riapriremo non sarà tutto come prima, quando non ci sarà un vaccino non convivremo con la normalità. Ci sarà una riapertura e ci sarà una nuova chiusura, purtroppo in Europa c’è chi ha preso la situazione a cuor leggero e il rischio di nuovi focolai non è da non considerare”.
“Un problema di comunicazione nel pallone? Non è una comunicazione univoca – prosegue Bozzo –, tutti vogliono dire la propria. Ne hanno diritto e va bene anche così, le opinioni sono in contrasto e ci sta. Però ci sia il rispetto dei morti, oggi e quando finirà. La memoria non deve tradire la persona, dobbiamo ricordare e continuare il campionato: servirà limitare i danni economici, sempre nel rispetto dei defunti e anche della salute. Iniziare così, è difficile, lo capisco. Però il calcio all’esterno è visto come un momento ludico ma dietro c’è un mondo intero, che non può fermarsi e non deve farlo. Bisogna andare avanti con consapevolezza, cercando di non dimenticare”.