Dopo le voci circolate sulla possibile abolizione del Decreto Crescita, arriva direttamente la smentita dal governo. Secondo quanto riportato da Calcio & Finanza, che cita proprio fonti del Ministero dello sport, restano “invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste”. Un sospiro di sollievo per il mondo del calcio, che resta in allerta in vista dell’approvazione della manovra Finanziaria per il 2024.
Nel comunicato del Governo si legge: “Ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni. Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50 per cento, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei tre periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza”.
Il Decreto Crescita era stato introdotto ad aprile 2019: per i redditi prodotti in Italia è previsto uno vantaggio del 50% in termini fiscali se il calciatore era residente all’estero nei due periodi d’imposta precedenti al trasferimento in Italia e se trasferisce la propria residenza nel nostro Paese restandoci almeno due anni.