L’allenatore della Reggiana in una intervista a La Gazzetta dello Sport torna sulla partita che non si è giocata causa Covid. “In un momento così servono decisioni forti”
Salernitana-Reggiana è la partita che non si è giocata causa Covid-19. La squadra emiliana non si è potuta presentare all’Arechi di Salerno, perché il numero dei contagiati aveva toccato quota 3o. Si è ancora in attesa della decisione da parte del Giudice sportivo anche se la sensazione è che si va verso la vittoria a tavolino per il club di Claudio Lotito. Nel frattempo la Reggiana, nonostante avesse gli uomini contati, è tornata in campo e nell’ultima giornata ha battuto il Venezia per 2-1.
“Ci siamo negativizzati giovedì, fatto allenamento venerdì e rifinitura sabato. Stop. Non abbiamo parlato di tattica, ma solo di tornare noi stessi”, ha raccontato l’allenatore Max Alvini a Nicola Binda in riferimento alla partita di domenica con i lagunari. Nell’intervista pubblicata oggi su La Gazzetta dello Sport il tecnico ha parlato anche della sfida con la Salernitana. “L’Arechi è uno di quegli stadi dove sognavo di giocare, ma non eravamo in grado. La squadra è stata colpita profondamente, nel fisico e nel morale. I campionati non li può scrivere il Covid, ma il campo. Spero che la partita – ha detto Alvini – venga fatta giocare, per la bellezza e l’amore per il nostro lavoro. In un momento così servono decisioni forti”.