Pubblichiamo il post che il direttivo dell’Associazione Cosenza nel cuore ha pubblicato sulla propria pagina Facebook. “Chi è il “tifosodastrada” dello sport più popolare al mondo? Tutti i tifosi, è evidente! È altrettanto evidente che tale definizione si riduce ad un generalizzato e semplicistico stereotipo, a tratti favolistico, pronunciato da chi conosce solo marginalmente il mondo del pallone e si rimane, dunque, disorientati quando a dirlo in tv, spavaldamente, è un presidente di una società di calcio da quasi un decennio. Come è pensabile che si possa pretendere che il tifoso da strada non intervenga in discussioni squisitamente tecniche? Come è pensabile che ci si possa preoccupare che il tifoso da strada possa influenzare decisioni tecniche di un allenatore o di un direttore sportivo?

Il presidente Guarascio evidentemente dimentica che una squadra di calcio esiste solo se ha tifosi che la strada la percorrono insieme, portando al collo quei colori. Caro presidente ancor di più in questo momento storico, è necessario avere rispetto per chi sostiene questi colori, anche economicamente (abbonamenti pay tv!!!), ricordando che i risultati sportivi spesso sono linfa vitale per chi, nel quotidiano, non trova altra gioia se non quella effimera data da un gol e, perché no, da un presidente che dia fiducia e sostegno alla comunità di riferimento.

Non siamo giornalisti, quindi, non ci aspettiamo una sua risposta. Riteniamo più utile e opportuno, pertanto, consigliare al presidente Guarascio, invece che inquietarsi per i tifosi da strada, di concentrarsi sui giocatori acquistati e magari di investire i soldi introitati quest’anno, per incentivare le loro prestazioni con premi partita e bonus salvezza, di risolvere al più presto il problema ds, che, se operativo, affronterebbe di petto malesseri e mal di pancia dei vari calciatori in scadenza e garantirebbe maggiore serenità nello spogliatoio e impegno convinto di tutti i calciatori, infine, cambiare la dubbia strategia di non completare la rosa già in estate, senza pretendere maggiori investimenti, ma iniezioni economiche nei tempi giusti. Tutto questo, perché, caro presidente, il tifoso vuole una salvezza tranquilla per mantenere la cadetteria. Il primo posto lo lasciamo ai club di fatturati plurimilionari”.