Il difensore centrale dei Lupi è diventato un titolare inamovibile: “L’atteggiamento della squadra è quello giusto. Vorrei rigiocare la partita con il Sudtirol. La partita che ha ci ha cambiati è stato il derby con la Reggina”
Nel Cosenza che ha riaperto la lotta per salvezza spiccano le prestazioni di Andrea Meroni, difensore centrale scuola Empoli che ha compiuto 26 anni lo scorso 9 gennaio. Titolare 5 volte nelle ultime 6: 3 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. È diventato un punto fermo del pacchetto centrale con prestazioni giudicate all’unanimità eccellenti: Vaisanen e Rigione si sono alternati come compagni di reparto. È tornato dopo 7 anni, più maturo e qui vorrebbe rimanere a lungo. Vive a Rende assieme alla compagna Natasha “punto di riferimento imprescindibile”.
Si aspettava di arrivare alla sosta in zona playout? “Aspettative non ce ne siamo mai create, però ho visto l’atteggiamento giusto da parte della squadra e lasciava ben sperare. Abbiamo seminato tanto, a livello di prestazioni, e raccolto poco. Al contrario di quanto accaduto nelle ultime partite”.
Ce n’è una che vorrebbe rigiocare? “Quella con il Südtirol ma soltanto per il risultato (0-0 e rigore parato da Poluzzi a Marras, ndr) e non per la prestazione. Però voglio aggiungere anche quella al Ferraris con il Genoa: squadra forte, d’accordo ma noi abbiamo sbagliato completamente gara”.
Qual è stata invece la partita che ha fatto da switch nella vostra testa da poter dire: ‘sì, ce la possiamo fare’. “Il derby con la Reggina ha dato una svolta, perché per come è arrivata la vittoria ci ha dato molta fiducia e coraggio. Ribaltare un derby in due minuti contro una squadra forte come quella di Pippo Inzaghi ci ha fatto comprendere che la squadra è viva e che se la può giocare fino alla fine. Indiscutibilmente un chiaro segnale per tutto il campionato”.
Continua…