Che il Cosenza stia attraversando un momento negativo è sotto gli occhi di tutti. Le tre sconfitte di fila lo certificano e all’orizzonte c’è una partita complicata come quella con la capolista Parma. Si è sempre detto che la squadra ha una sua identità, così come spesso gli errori sono stati legati a una questione di atteggiamento mentale. Non è che mancano giocatori di personalità? I leader che trascinano il resto della squadra nei momenti negativi della partita? Di seguito il pensiero di Caserta.

“Quando arrivano le sconfitte si va a guardare un po’ tutto. Io penso che quando si portano delle novità bisogna farci abitudine. È cambiato qualcosa in questi ragazzi. E come tutte le novità all’inizio c’è l’aspetto positivo, poi comincia a subentrare l’assuefazione. Se ricordate dopo la sconfitta con il Catanzaro dissi che l’avevamo subita tutti, a livello fisico, mentale, di classifica. Partita che poteva farci svoltare verso un campionato diverso. Oggi invece notiamo che sono cambiate le cose, la classifica si è accorciata perché non stiamo facendo risultati e allora si vede tutto negativo”.

“Però, ripeto, in questa squadra ci sono cose positive ed è su quelle che bisogna lavorare. Comprendo il dispiacere da parte dei tifosi, di tutto l’ambiente. Però in un percorso di crescita in tutte le squadre c’è un momento di difficoltà. Se andiamo ad analizzare quanto accaduto fino a oggi, l’unica squadra che non ha subito lunghi momenti negativi è il Parma. Tutte le altre, bene o male hanno avuto momenti come il nostro. Ed è qui che bisogna rimanere uniti, lottare per l’unico obiettivo che abbiamo tutti. Poi la critica è giusta che ci sia e io di questa guardo anche il lato positivo. Se viene criticato l’allenatore è che perché all’inizio ha fatto vedere qualcosa di bello, adesso non più. Quindi subentra il dubbio: ma cosa è successo? Per cui stampa, tifosi e società si pongono allo stesso modo questo interrogativo”.