In attesa di capire cosa accadrà con l’allenatore (a oggi pare di capire che si proseguirà con Caserta) di certo c’è che chiunque guiderà il Cosenza nel girone di ritorno avrà bisogno di una squadra riveduta e corretta. A cominciare dalla difesa, senza tralasciare il centrocampo. L’attacco è un capitolo a parte, legato soprattutto al modulo che si vorrà adottare.
Di lavoro per il direttore sportivo Gemmi ce ne sarà un bel po’. Il dubbio è: verrà messo nelle condizioni di operare senza vincoli stringenti? Infatti nelle stanze dei conti di Via degli Stadi si continua a sottolineare che la scorsa estate ci sono stati investimenti importanti. Ci sarà subito da affrontare l’emergenza esterni, soprattutto dopo l’infortunio di Martino. L’ex Foggia ha giocato prevalente,ente a destra ma nelle ultime uscite è stato dirottato sull’out opposto relegando D’Orazio in panchina. Bloccato il presitito di La Vardera, finora mai in campo nemmeno per un solo minuto, a destra ci sono Cimino e Rispoli. Ne occorrono almeno due, entrambi titolari forti e di categoria su entrambe le corsie.
Per quanto riguarda invece i centrali, l’unica certezza rimane Meroni. Per il resto Venturi viaggia a corrente alterna, Fontanarosa è un giovane che sfonderà e Sgarbi è stata la grande delusione. L’ex Perugia è inserito nella lista dei partenti. Due centrali forti e di grande personalità risolverebbero non pochi problemi. A proposito di personalità, non guasterebbe avere in rosa un centrocampista di quelli tosti, alla De Paola per intenderci, capace anche di alzare la voce in uno spogliatoio con troppi mal di pancia. Un giocatore che se necessita, sia in grado di usare le manieri forti con i compagni di squadra prima che con gli avversari.
Capitolo attacco. Intanto bisogna capire chi sarà l’allenatore e come intenderà giocare. Con Bisoli, a esempio, un paio andrebbero bene. Per cui Tutino e Mazzocchi basterebbero e avanzerebbero pure. Poi ci sarebbero Forte e Canotto i quali nonostante abbiano deluso nella prima parte di stagione, non potranno cambiare squadra se non tornare rispettivamente ad Ascoli e Frosinone. Invece con un allenatore propenso a giocare a calcio, magari con un 4-3-3 (inutile girarci attorno, questo è il modulo più adatto all’organico), lì davanti ci sarebbe be poco da cambiare. Basterebbe ulilizzarli nei propri ruoli e motivarli tutti.