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Dionigi: “Il mio Cosenza fa della sofferenza un pregio”

La conferenza stampa dell’allenatore dei Lupi dopo la vittoria sul Como. “Voca, Martino e D’Urso: felice delle loro prestazioni. Ma questo successo è il trionfo del gruppo”

L’ultima parte della conferenza stampa di Davide Dionigi dopo la vittoria 3-1 sul Como. “Voca ha disputato un’ottima partita, è quello che ci dà equilibrio in mezzo al campo. In quel ruolo abbiamo lui e Jack Calò: uno ha più geometrie, l’altro ha più sostanza. Ha fatto una partita importante, così come tanti altri nonostante abbiamo sofferto. E comunque è normale soffrire, fa parte del calcio. Soprattutto per una squadra come la nostra che della sofferenza fa un pregio”.

Martino fa parte di quel gruppo di bravi calciatori che abbiamo preso dalla Lega Pro e che ha sempre sfoderato prestazioni più che buone. È entrato bene, così come lo aveva già fatto in altre partite. In questa categoria c’è bisogno di un periodo di adattamento. Non solo dal punto di vista tattico, ma anche fisico e di impatto. Questi ragazzi lo stanno avendo un passo alla volta. Non è facile prendere dei ragazzi che dalla Serie C o dalla Primavera li catapulti in un campionato così difficile qual è la Serie B. Se proprio la devo dire tutta, questa con il Como è stata la vittoria del gruppo”.

“Il Cosenza come tutte le squadre alla 7ª giornata ha ancora margini di crescita. Noi dobbiamo crescere nella personalità ma ho già spiegato i motivi per i quali spero di arrivarci presto. Poi abbiamo alcuni ragazzi che sono ancora indietro e stiamo recuperando piano piano, anche questo ci aiuterà a crescere. Io spero che partita dopo partita si migliori sempre ma questo non significa che crescendo arriverà sempre la vittoria com’è avvenuto contro il Como… In questa squadra io ho sempre visto piccoli passi in avanti partita dopo partita”.

D’Urso ha cominciato la stagione benissimo poi ha avuto un momento di appannamento dovuto a una brutta botta presa all’anca. Ha continuato a giocare pur non allenandosi per quindici giorni. Sono molto contento per lui perché gli dà grande morale, ne aveva bisogno. Ha segnato un grandissimo gol. Lui nasce trequartista e la scelta di metterlo vicino alla punta era per dargli la possibilità di esprimersi al meglio, lasciandolo un po’ libero”.

 

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