Il presidente del Torino è intervenuto alla trasmissione “Un giorno da pecora” in onda su Radio Rai 1 e ha ribadito il proprio pensiero sul futuro della stagione
Urbano Cairo, 63 anni da compiere il prossimo 21 maggio, non cambia idea e insiste sull’idea che il campionato di Serie A sia finito qui. Lo ha ribadito nel corso della trasmissione “Un giorno da pecora” in onda su Radio Rai 1. “A Wuhan hanno cominciato le misure restrittive il 25 gennaio e le toglieranno credo l’8 aprile, sono due mesi e mezzo di stop. Per noi – ha detto il presidente del Torino -, con due mesi di sosta, si ripartirebbe a fine maggio, sempre che non serva più tempo”.
Il numero uno del club granata ha spiegato anche i motivi secondo cui le sue idee rappresentano una vera e propria certezza. “Per le squadre – ha sottolineato Cairo – vorrebbe dire cominciare ad allenarsi a fine maggio e quindi iniziare le partite a fine giugno, giocare a luglio e agosto. Poi dare un mese di vacanza, un mese per allenarsi e ripartire per il prossimo campionato non prima di novembre. Non si può fare”. Il presidente del Torino ha detto la sua anche sullo scudetto 2019-2020. “Non andrebbe assegnato perché il campionato non è finito e ci sono tre squadre in fazzoletto. Non ho sentito neanche Andrea Agnelli dire che andrebbe assegnato”.