La chiusura del calcio mercato non ha portato l’atteso centravanti che avrebbe potuto cambiare il volto a una rosa che presenta troppi punti interrogativi. L’allenatore è l’unica garanzia a cui si aggrappa il popolo rossoblu, e per lui comunque finirà sarà un successo…
C’è poco da scegliere nell’elenco degli svincolati: chi è rimasto senza squadra, difficilmente è uno di quei calciatori capaci di garantire il salto di qualità tanto atteso in casa Cosenza. Salto di qualità che in un momento di sconforto lo stesso Braglia aveva chiesto a muso duro dopo il pareggio con il Rende nell’amichevole di Acri: “È chiaro che deve arrivare gente di un certo spessore, ché ché ne pensino altre persone…”, disse quel giorno l’allenatore nel corso dell’intervista post gara rilasciata sul terreno di gioco del Pasquale Castrovillari.
Da quel giorno sono arrivati il centrocampista Greco svincolato dal Foggia, l’esterno sinistro Lazaar messo ai margini dal Newcastle dopo che nelle ultime tre stagioni ha collezionato 17 presenze e il centrocampista Machach soltanto 11 partite da titolare nella passata stagione trascorsa tra Carpi e Crotone dove ha fatto parlare di sé più per quanto successo fuori dal terreno di gioco che per le prodezze fatte con il pallone tra i piedi. Insomma, niente gente di spessore per come aveva chiesto Braglia con l’aggravante che non è stato ingaggiato il tanto atteso centravanti.
Adesso tutto il peso delle responsabilità poggia sulle spalle dello stesso allenatore toscano. Lui è la garanzia per i tifosi i quali confidano nelle sue qualità per approdare alla salvezza. Ed è chiaro che se Braglia riuscirà a centrare l’obiettivo sarebbe la terza impresa in tre stagioni. Nel caso in cui le cose dovessero precipitare le colpe non sarebbero sue ma di chi non è stato capace di mettergli a disposizione una rosa tale da intraprendere un percorso con un briciolo di serenità in più. Comunque vada, per Braglia sarà un successo. Al campo l’ardua sentenza…