Con la probabile ripartenza del campionato, gli accordi sono tutti da rifare. In bilico ben undici giocatori in organico
Sono tanti gli ostacoli che il calcio dovrà superare in vista della ripartenza della Serie B, e non solo. In attesa delle decisioni del prossimo 28 maggio, diversi organi di informazione hanno evidenziato anche problemi di natura burocratica. E in modo specifico per quel che concerne la spinosa vicenda dei tesseramenti.
Le questioni legate ai contratti dei calciatori in scadenza il 30 giugno, tengono in ansia la maggior parte dei club del campionato cadetto. Un’argomento che riguarda da vicino anche il Cosenza visto che di prestiti ne ha ben undici in organico. Elementi di spicco e di cui sarebbe veramente difficile fare a meno: Asencio, Pierini, Kanoute, Lazaar, Machach, Broh, Casasola, Monaco, Prezioso e Kone.
Il Consiglio federale che in caso di ripartenza ha deciso che i contratti dei giocatori di proprietà, alcuni dei quali a scadenza proprio al 30 giugno, verranno tutti estesi al 31 agosto, quindi nessun problema per Perina e Riviere (e con loro anche Capela, Corsi, Bittante e D’Orazio). Per gli altri saranno necessarie delle trattative private. Una situazione complicata con tante variabili. Ad esempio se non si dovesse trovare l’accordo il calciatore non scenderà in campo fino all’1 settembre, giorno fissato per l’inizio della prossima stagione, anche perché non avrà l’assicurazione.
Difficile anche la parte che riguarda gli accordi. Viene difficile a un prestito di 14 mesi allungando di conseguenza anche il numero degli stipendi. Impensabile per chi in questi giorni combatte con pressanti problemi di bilancio, mentre anche l’idea di comprimere in 10 mesi gli stipendi della stagione 2020-2021 a livello amministrativo fa acqua da tutte le parti. In teoria i giocatori, se nessuno li pagherà, potrebbero decidere di non rinnovare o di non giocare. Tra l’altro, inevitabilmente, l’Assocalciatori è in movimento.
Un problema che riguarda tutti i club dei campionati professionistici, non solo il Cosenza, il rischio che tutti perdano pezzi importanti è concreto e dunque urge una norma che dovrà però arrivare dal Governo, vi che la questione riguarda il diritto del lavoro. Allo stato attuale i rossoblu rischiano di dover affrontare la volata finale con appena una quindicina di elementi in organico.