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Cosenza, la lotta per la salvezza si allarga: tanti motivi (e punti…) per non mollare

A parte il Livorno sempre più vicino alla Serie C, la permanenza in B, playout incluso, coinvolge ben sette squadre racchiuse nel fazzoletto di otto punti. E con molte sfide complicate all’orizzonte

Dopo quattro partite (cinque per Ascoli e Cremonese che hanno disputato il recupero) giocate nel post lockdown, si può cominciare a tracciare un primo bilancio. Ovviamente ci concentriamo sulla parte bassa della classifica, che è quella che interessa esclusivamente il Cosenza. Salvezza diretta oppure permanenza in Serie B attraverso la disputa nell’unico playout previsto dal regolamento.

Come si è potuto ben vedere in queste prime quattro partite, le situazione è mutata giornata dopo giornata e con sei gare ancora da disputare potrà succedere di tutto. A parte il Livorno, ultimo in classifica con 21 punti per il resto si annuncia un traffico pazzesco. Bisogna avere la pazienza e la capacità di uscire illesi dal caos. Il Cosenza dopo la sconfitta di venerdì sera, la prima con Occhiuzzi in panchina, è tornato al penultimo posto a quota 31.

A scalare la graduatoria, fino ai 39 punti della coppia PescaraVenezia, troviamo ben sette squadre nel fazzoletto di 8 punti. Nel mezzo, infatti, ci sono la Cremonese a 37 (Bisoli oggi sarebbe salvo), l’altra coppia AscoliJuve Stabia a 36 (finisse così, sono le due squadre che disputerebbero il playout), quindi il Trapani a 32. E sono proprio i siciliani, che abbiamo visto al Marulla lunedì scorso, quelli che dimostrano di avere più continuità: con il successo, al cardiopalma, di venerdì sera hanno centrato l’ottavo risultato utile di fila (3 vittorie e 5 pareggi per Castori).

Da segnalare, infine, la Juve Stabia sempre più in caduta libera: quattro sconfitte di fila. E i campani saranno ospiti del Cosenza nell’ultima giornata di campionato. Al momento sono 5 i punti che separano le due squadre, in palio ce ne sono 18. Dice bene Occhiuzzi: non eravamo fenomeni prima, non siamo diventati brocchi adesso. L’importante è non mollare. Anche perché lo sapevano tutti che la salvezza, dopo i danni commessi nel corso del campionato prima che arrivasse il blocco, non fosse per nulla semplice. Anzi.

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