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Cosenza, adesso fai tesoro degli errori per proseguire il processo di crescita

La serata no del Granillo non cancella l’ottimo lavoro fin qui svolto da Occhiuzzi. Ma alcune scelte hanno lasciato a desiderare

Nessun processo, giusto per mettere le cose in chiaro. L’inizio di campionato del Cosenza altro non è che la linea tracciata alla vigilia: salvezza tranquilla. E quattro pareggi in quattro partite ne sono la conferma. Occhiuzzi sta facendo un ottimo lavoro, considerato che dallo staff ci tengono a fare emergere che non si è ancora nemmeno al 30% delle potenzialità che la squadra costruita da Trinchera potrà esprimere. E ci sta tutta, considerato che l’allenatore soltanto durante la settimana di sosta per la nazionale ha potuto lavorare con i nuovi, visto che la squadra è stata completata l’ultimo giorno di mercato. E come si è sempre sottolineato, il Cosenza di Occhiuzzi non perde da dieci partite: le ultime 5 del campionato post lockdown, le quattro del campionato in corso e il match di Coppa Italia con l’Alessandria. Tutto bene.

Una serata no può capitare a tutti. Ed è capitata anche ad Occhiuzzi. Certo, il nostro titolo sulle pagelle del derby (“serata no di Occhiuzzi colpito da un attacco di “Braglite” acuta) è stato probabilmente un po’ forte. Ma un po’ di pepe, a volte, fa la differenza anche su un ottimo piatto. Detto questo, va ribadito l’errore più clamoroso ed evidente nella serata del Granillo: Baez terzino. I primi elogi a Occhiuzzi sono stati fatti, all’unanimità, proprio quando ha messo l’uruguayano nelle condizioni di potere esprimere tutte le sue qualità. Da attaccante o trequartista. E lo ha dimostrato anche martedì sera contro la Reggina: inguardabile da terzino, meglio quando è tornato nel suo ruolo.

E preoccupa il messaggio che Occhiuzzi ha lanciato: se gioca Baez terzino, significa che il ragazzino Bouah non è pronto e che su Corsi rimangono forti perplessità. Per dirla alla Occhiuzzi, il quale ha cercato di giustificare la pessima prestazione di Sacko dicendo che il ragazzo deve fare esperienza, allora lo stesso discorso sarebbe potuto valere per il giovanotto arrivato in prestito dalla Roma. Intanto appena è stato inserito Corsi la squadra, costretta a difendersi, ha trovato un po’ di equilibrio in più e soprattutto un aiuto non indifferente per Ingrosso che fino a quel momento aveva sofferto e non poco.

Infine gli attaccanti. Il Cosenza ha tirato verso la porta di Guarna tre volte: due giocate personali di Carretta e una conclusione dal limite di Kone, il quale ogni volta che entra in campo tutti si accorgono della sua presenza. Il gioco offensivo va migliorato, perché puoi avere Gliozzi o Petre, oppure il baby Sueva ma gli attaccanti vanno messi nelle condizioni di poter giocare palloni nell’area di rigore. Nessun processo, sia chiaro. Perché Occhiuzzi rimane lo stesso allenatore che ha cambiato mentalità a questa squadra, ma una serata no capita anche ai migliori. Ai più bravi. Si cresce anche lavorando sugli errori.

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