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Cosenza, uno sguardo al derby: come gioca la Reggina di Baroni

Jeremy Menez resta l’arma in più degli amaranto mentre German Denis sembra ormai fuori dalle gerarchie per le scelte tattiche del tecnico. Il focus realizzato con i colleghi di TifoReggina

Il Cosenza sarà impegnato sabato 6 febbraio con la Spal, quindi il turno infrasettimanale a Cittadella, infine lunedì 15 febbraio l’attesissimo derby sulla Reggina, che chiuderà un trittico di ferro e sul quale ci vogliano concentrare. Perché i Lupi, che hanno cambiato diversi uomini in questa sessione di mercato, si ritroveranno davanti una formazione amaranto radicalmente mutata, dagli uomini all’allenatore. Ecco che, grazie al prezioso contribuito dei colleghi di TifoReggina, abbiamo stilato un focus per capire la Reggina di oggi.

COME GIOCA
Mister Baroni ha deciso di rompere con il passato e giocarsi la salvezza con il 4-2-3-1. Modulo oramai stabile da settimane, al punto che il tecnico ha convinto la società ad andare sul mercato per su elementi capaci di interpretare il sistema di gioco prescelto. Reggina che dunque punta molto su un calcio offensivo, sulla verve degli esterni alti e sul ritmo dei centrocampisti.

IL RENDIMENTO
Tra Frosinone e Salernitana sono arrivati due pareggi che indubbiamente sono molto utili considerando che la squadra, ad inizio 2021, era ripiombata in basso causa i ko contro Ascoli e Lecce. Il passo della gestione Baroni è sulla falsariga di quello della gestione Toscano, ad oggi insomma la Reggina non corre di certo.

IL PUNTO FORTE
I primi tempi sono il piatto forte della casa. Raramente la Reggina sbaglia l’approccio alla gara e sopratutto le prime frazioni di gioco, dove riesce a far stropicciare gli occhi ai propri tifosi. E’ una squadra che ha il ritmo per mettere in grande difficoltà molte squadre, per caratteristiche tecniche e per qualità dei singoli. Il problema è che le partite durano novanta minuti…

IL PUNTO DEBOLE
Al di là della fragilità di tenuta mentale e fisica, indubbiamente il punto debole è l’attacco. Causa una strategia fallimentare, la squadra è stata costruita senza punte adeguate alla categoria. A gennaio si è provato a ovviare con l’inserimento di Montalto e del giovanissimo Petrelli, ma se non segna Menez o qualche altro jolly, è durissima. German Denis è sostanzialmente fuori dalle gerarchie di Baroni, che vuole puntare su situazioni tattiche che il Tanque non ha più nelle proprie corde.

IL GIOCATORE DA TEMERE
Nonostante una prima parte di campionato deludente, Marco Baroni è stato bravo a recuperare alla causa Jeremy Menez. Il francese sembra voler regalare soddisfazioni alla presidenza, che lo ha voluto fortemente, il cambio di atteggiamento è palese, ma adesso servono i colpi di magia per i quali è stato ingaggiato. Indubbiamente è un calciatore da tenere sempre a debita attenzione, perché, nel bene e nel male, è imprevedibile.

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