Differenza abissale tra i cambi fatti da Pecchia e quelli di Occhiuzzi ma ai limiti tecnici si potrebbe sopperire con la cattiveria agonistica. Che questa squadra non ha…
A un certo punto Fabio Pecchia si è girato in panchina e ha mandato in campo Ciofani, Buonaiuto e Baez pagato 700 mila a Guarascio durante la finestra invernale del calcio mercato. Dall’altra parte Occhiuzzi ha risposto con Sueva, Sacko e Bouah… E si potrebbe racchiudere qui Cosenza-Cremonese, partita vinta dai grigiorossi grazie al gol di Strizzolo, oggetto dei desideri inutilmente inseguito dai Lupi a più riprese. “Se tu non pagare moneta, non vedere cammello”, viene da ricordare.
Certo, gli errori di Gliozzi sotto porta pesano molto. La prestazione senza nerbo di gente come Tremolada e Trotta, che assieme a Mbakogu avrebbero dovuto portare Trinchera a ricevere per il secondo anno di fila il premio come migliore direttore sportivo del pianeta, hanno fatto passare in secondo piano il reale valore di un organico stabilmente presente nella parte bassa della classifica. E se dopo 32 giornate ti ritrovi in questa situazione un motivo ci sarà.
La Cremonese ha vinto non soltanto perché Strizzolo ha beffato Tiritiello nell’unica disattenzione della partita. E nemmeno perché Carnesecchi ha compiuto una prodezza da campione sul colpo di testa dello stesso difensore rossoblù il quale si è visto negare dalla traversa anche la gioia del 3° gol stagionale. La Cremonese ha vinto perché aveva più voglia di vincere la partita. Ha vinto perché arrivava sempre prima sul pallone, ci ha messo la giusta cattiveria agonistica indispensabile per tirarsi fuori dai guai.
E la cattiveria agonistica, la personalità non la compri al supermercato. Certe qualità hanno un prezzo e soprattutto bisogna conoscere a fondo i calciatori e non fidarsi esclusivamente dell’amico procuratore che ti rifila ciò che passa il convento. Certe qualità le trovi anche in Serie C, se vivi sui campi invece che attaccato ai telefonini. E comunque la personalità è una di quelle qualità con prezzo più alto, tipo come l’ingaggio di un bomber da doppia cifra giusto per intenderci. Che poi Serie C è qualcosa di molto diverso del Fattore C. Il Fattore C al quale ancora una volta buona parte del popolo rossoblù rimane ancorato con la speranza di poter festeggiare l’ennesimo miracolo nel segno di… Guarascio!
