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Cosenza, Goretti presenta Occhiuzzi: “Lo volevo già questa estate, è la soluzione migliore”

Lungo intervento del direttore sportivo: “Avevo contattato anche Dionigi ma ha fatto un passo indietro. Bisognava cambiare atteggiamento. Sul mercato di gennaio stiamo già lavorando da tempo”

Roberto Goretti, direttore sportivo del Cosenza, è intervenuto in conferenza stampa per presentare Roberto Occhiuzzi, tornato sulla panchina rossoblu: “Voglio ringraziare innanzitutto mister Zaffaroni, una persona perbene, che ha lavorato molto in questi mesi. Si è unito alla nostra avventura in un momento complicato, dove intravedere buone prospettive era difficile. Lo ringrazio personalmente per tutto il lavoro svolto. Cambiare allenatore è stata una scelta meditata. E da quando lo abbiamo deciso c’erano più strade da percorrere. Le abbiamo vagliate. Io sono qui per dire la verità, anche se scomoda. Ho parlato con due o tre allenatori. Nella mia valutazione la squadra ha bisogno di un cambio di atteggiamento. Io sono arrivato qui l’8 agosto, era un incarico sfidante quello di poter salvare il Cosenza. E questa è stata la cosa che mi ha invogliato a salire su questa avventura. Avevamo sei giocatori sotto contratto: Tiritiello con due giornate di squalifica, Bittante con sei mesi di infortunio, Gerbo con quattro mesi di infortunio, Sueva, Corsi, Matosevic. Dopo poco si fa male Del Favero. Dal mister dei portieri mi è stato vivamente consigliato Saracco, ho sempre fiducia nei miei collaboratori. Questi i giocatori che vengono dalla scorsa stagione. Al 10 agosto l’80% dei calciatori di Serie B sono definiti, ne rimane un 20%, dei quali il 7/8% top, che si muovono negli ultimi giorni di mercato e che si spostano nelle squadre che lottano per vincere il campionato. Abbiamo fatto una squadra scegliendo nella percentuale di giocatori che rimaneva. È stato un lavoro non usuale, non avevamo una base e conoscenza dei giocatori. Siamo partiti. È stato bravissimo mister Zaffaroni che ha lavorato su concretezza e praticità, cosa che ha portato punti insperati. A livello di atteggiamento però a un certo punto del percorso è mancato qualcosa“.

“Detto questo, avevamo bisogno di un cambiamento e di idee. Ho individuato due allenatori: Dionigi e Occhiuzzi. Io con Occhiuzzi ho parlato questa estate. La prima cosa che ho detto al presidente è stata: ‘ho visto cose interessanti nella scorsa stagione, sia sicuri di trovare qualcuno meglio di Occhiuzzi? Vorrei parlarci per capire se è quello giusto con cui continuare a lavorare’. Il presidente mi disse di voler cambiare, di voler dare discontinuità, che era ferito dalla retrocessione e che non voleva lavorare con le stesse persone.

La mia valutazione è sulle idee e io ritengo che il mister abbia delle idee. Il presidente mi ha detto di non farmi problemi di ingaggio. Mister Dionigi lo conosco bene, abbiamo anche giocato insieme, ho offerto tutto quello che chiedeva pareggiando lo stipendio che aveva a Brescia. Ieri sera prima di cena, quando l’accordo era pressoché chiuso, ha detto semplicemente: non me la sento. Declinando quindi la nostra corte. Io devo essere sincero, devo prendermi delle responsabilità. Io sono venuto qui per una sfida, salvare il Cosenza. Non me ne frega di niente e nessuno. Ho questo obiettivo e non sono venuto a fare l’impiegato, ma il dirigente di una squadra importante con un obiettivo difficile. Siamo in una Serie B molto competitiva. Basti vedere quanto sono aumentati gli stipendi di media. Devo prendere delle decisioni anche impopolari. Il presidente mi ha chiesto di attendere stamattina per darmi l’ok. A lui ho prospettato i pro e i contro, ovvero che tifoseria e stampa sarebbero giunti a una conclusione semplicissima: il presidente non vuol spendere soldi e il direttore lo accontenta. Chi mi conosce sa che non sono così. Io mi butto dappertutto ma lo faccio con le mie idee. Ho chiesto con grande convinzione la possibilità di lavorare con mister Occhiuzzi, sapendo che mi sarei messo in una posizione non buona all’interno dell’ambiente Cosenza. Ma io non devo pensare a me, ma al bene del Cosenza. E per me mister Occhiuzzi è la miglior soluzione, sono convinto di questo.

Sul mercato di gennaio stiamo già lavorando da tempo. Visti i sistemi di gioco non molto distanti la linea non cambierà di molto, ma ovviamente ne parlerò con il mister. Quindici punti sono pochi o molti? Sono autocritico e mai contento, ma sono molti. Il 31 agosto il 100% della stampa nazionale ci davano non ultimi, cascavamo dal giornale. Non sono degli sprovveduti. In questa prima fase abbiamo comunque dimostrato di poter lottare, i punti li abbiamo fatti. Siamo al quintultimo posto e non è sufficiente. Dobbiamo trovare il percorso per migliorare di una posizione, oggi lontana. A mio avviso quelli fatti sono molti punti per il momento della partenza. Veniamo da sei partite nelle quali su 18 punti a disposizione ne abbiamo raccolto uno. C’è stato un miglioramento sotto alcuni aspetti ma abbiamo reputato servisse un cambio in panchina.

Quella del Cosenza è una stagione anomala, difficile creare un contesto normale. Non deve essere un alibi ma dobbiamo esserne coscienti, dobbiamo trovare soluzioni, serve fantasia, creatività. Mister Occhiuzzi ha vissuto in quello spogliatoio grandi gioie ma anche grandi dolori con le persone che ha rivisto. Ci sono unioni che nella sofferenza si cementano. Il Cosenza quest’anno ha bisogno di tutto. Serve un ambiente che è stato molto positivo in questo primo periodo, si è ritrovato l’entusiasmo. Ma abbiamo bisogno del supporto dell’ambiente, deve capire in che campionato siamo, quello che abbiamo fatto e che possiamo fare. Per chi sta fuori, per tifosi e stampa forse non abbiamo fatto la scelta che ci sia aspettava. Abbiamo però fatto quella che era meglio dentro, il problema è che bisogna unire il dentro e il fuori. Sta a noi, che stiamo dentro, in questo momento che sarà ancora difficile, fare due passi per meritare l’apporto del fuori. Ce la metteremo tutta. Perché sappiamo che se non uniamo queste componenti, per il Cosenza sarà durissima, ancor più dura della base di partenza“. 

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