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Cosenza, 3+3: ecco come Dionigi si è preso i primi applausi

Dalle contestazioni sui social al momento del suo annuncio all’accoglienza di domenica sera al suo ingresso sul terreno dello stadio Marulla. Grazie anche alle due vittorie di fila…

Vincere aiuta a vincere. E soprattutto a lavorare meglio. Quello di cui aveva bisogno Davide Dionigi, accolto tra la contestazione generale quando il 15 giugno scorso venne annunciato come successore di Pierpaolo Bisoli sulla panchina del Cosenza. Si scatenò l’inferno sui social, tant’è che all’interno del club c’è stato chi si era lasciato trascinare dall’onda anomala della rete al punto da essere deciso a una clamorosa retro marcia. Ma il direttore sportivo Roberto Gemmi si è impuntato in modo energico, ha difeso la sua scelta senza scendere a futili e inutili compromessi.

Le prime parole dell’allenatore in conferenza stampa, il 17 giugno, fecero breccia nel popolo rossoblù. Il primo impatto (“arrivo in punta di piedi e con un’umiltà che spero possiate conoscere nel tempo…”) venne consegnato agli archivi con enormi segnali di disgelo. La vittoria in pre campionato sul Benevento a Cascia ha rappresentato una sorta di spartiacque. Cominciò a germogliare qualcosa di importante. La buona prestazione di Bologna in Coppa Italia, nonostante la sconfitta, e la vittorio al Ciro Vigorito alla prima di campionato hanno fatto il resto.

Domenica sera il pubblico del Marulla, all’ingresso in campo prima del fischio d’inizio della partita con il Modena, lo ha accolto con un caloroso applauso. Poi la partita, le strategie tattiche e i cambi dalla panchina hanno portato alla vittoria. Un bel 3+3 nelle prime due giornate. Due vittorie su due e capolista a braccetto con il Frosinone. Certo, si rimane con i piedi ben piantati a terra ma questo è un inizio fantastico. Perché vincere aiuta a vincere. E soprattutto a lavorare meglio.

C’è tanto di suo in questo Cosenza. Dionigi ha creduto sin dal primo allenamento sulle qualità di Voca. E i risultati sono lì, sotto gli occhi di tutti. Ha puntato su Panico, rilanciando un ragazzo che sembrava destinato a mediocri campionati di Serie C. Ha fatto di necessità virtù, dando fiducia a Vallocchia il quale ha dimostrato che può fare parte di una squadra che punta a una salvezza tranquilla in Serie B. E poi D’Urso e Brignola, altri due calciatori che non erano titolari a Perugia e Benevento. Così come Brescianini al Monza, decisivo nella vittoria di domenica sera.

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