Il buon momento dei rossoblù raccontato dall’allenatore attraverso le colonne de La Gazzetta dello Sport: il gruppo, l’ambiente, l’atteggiamento tattico e la casa a due passi dallo stadio…
I 6 punti in 2 partite evidentemente non sono frutto del caso. La buona partenza del Cosenza è senza ombra di dubbio figlia dell’ottimo lavoro fin qui svolto dal direttore sportivo Gemmi nella costruzione della squadra, che va ancora completata. Ma anche e soprattutto grazie al lavoro dell’allenatore Dionigi sul campo. I due rimangono la garanzia assoluta.
Nell’intervista raccolta da Nicola Binda per le colonne de La Gazzetta dello Sport, il tecnico rossoblù racconta i tanti perché di questo buon inizio. A cominciare da modulo. “Avevo sempre preferito la difesa a 3, qui invece per le caratteristiche dei giocatori è meglio così. Questo 4-2-3-1 o 4-3-3 che facciamo ha gli stessi principi, ma è un’evoluzione, la squadra cammin facendo cambierà. Non è questione di numeri, ma di concetti di gioco: occupazione degli spazi, interscambiabilità dei ruoli, nessuna schematicità”.
Un aiuto importante è l’entusiasmo post playout rimasto nell’ambiente. Ancora Dionigi. “Questo aiuta tanto. Sono rimasti pochi giocatori,
ma sono stati i primi a trasmettere entusiasmo. Avete visto le nostre esultanze dopo i gol? Sembrava che avessimo vinto i playoff, vuol dire che dentro c’è tanta gioia”. E poi la casa dove ha deciso di vivere a due passi dallo stadio Marulla. “Dal mio balcone, al 14° piano, si vedono le partite. Lamia famiglia, se non vuole venire allo stadio, ci guarderà da qui”.