Cambiano allenatori e direttori sportivi ma i risultati non modificano: i rossoblù costantemente impantanati nella parte bassa della classifica
Si diceva che la colpa fosse di Davide Dionigi. Fra qualche partita si dirà che William Viali non è adeguato a un campionato difficile come quello di Serie B. Il direttore sportivo Roberto Gemmi è finito sulla graticola ormai da mesi e le critiche nei suoi confronti aumentano a dismisura con l’avvicinarsi della parentesi invernale del calcio mercato. Eppure è tutto diverso rispetto agli ultimi anni: allenatori, dirigenti dell’area sportiva e calciatori. Quello che non cambia è l’imbarazzante classifica, specchio di una mediocrità costante che accompagna il Cosenza da un po’ di anni.
Dopo 17 giornate per la prima volta in questo campionato di Serie B 2022-2023 i rossoblù si ritrovano in zona retrocessione. Eppure hanno un punto in più rispetto alla passata stagione. Ma evidentemente non ci sono il Crotone, il Pordenone e il Vicenza che arrivati a questo punto della stagione erano già staccati di un bel po’ di punti. Segno evidente che gli errori del passato non hanno insegnato nulla. Si continua a navigare a vista aspettando la finestra invernale del calcio mercato, dal quale ci si attendono movimenti di spessore che portino qualità in un organico inadeguato a questa Serie B. Questo dicono i risultati fin qui ottenuti.
Il giro di boa è dietro l’angolo. Domenica prossima al Marulla arriva l’Ascoli per la penultima giornata del girone d’andata. Si chiuderà il 26 dicembre a Cagliari. Altre due partite difficili (ma per il Cosenza lo sono tutte…), nel corso delle quali si proverà a tenere botta. Anche perché con una classifica deficitaria sarà ancora più difficile convincere i calciatori ad accettare.