Il portiere dei Lupi attaccato sui social dai sostenitori del Bari perché avrebbe esultato dopo il calcio di rigore parato a Cheddira. La risposta del calciatore attraverso la pagina Facebook
La cultura dello sport in Italia è lontana dall’essere applicata. Questa storia di non esultare quando si è gioca contro una squadra di cui si è stati calciatori non può essere sinonimo di rispetto a prescindere rispetto al proprio passato. La storia che ha visto protagonista Alessandro Micai, portiere del Cosenza, è soltanto l’ultima accaduta in ordine di tempo.
Al 46′ del primo tempo, nel recupero, Micai ha parato il rigore calciato da Cheddira. E com’è giusto che sia ha esultato assieme ai compagni di squadra. Sui social si è scatenato l’inferno contro quello che è stato ex portiere del Bari. Lo hanno accusato di avere mancato di rispetto ai tifosi baresi e alla squadra. Ci ha pensato lo stesso Micai a rispondere con un post sulla propria pagina Facebook.
“Alla luce di quanto è accaduto, è doveroso da parte mia, fare poche precisazioni.
Chi mi conosce sa che quando entro in campo l’unica cosa che conta per me è la maglia che indosso.
Quindi?
Rifarei ogni cosa… Per rispetto della mia squadra, dei 1200 tifosi venuti da Cosenza e per rispetto della cosa che amo di più: il calcio.
Essere professionisti a volte non è semplice, ve lo assicuro. Dobbiamo essere macchine pronte a dimenticare tutto quando si entra in campo. Sentimenti, emozioni, amicizie…
90 minuti non cancellano 4 anni trascorsi insieme!
Ero, sono e sarò sempre legato a Bari e ai colori biancorossi.
Con l’affetto di sempre…
Alessandro”.