Prima la sconfitta nel derby, poi il tonfo casalingo con la Ternana: il Cosenza vive momenti di alta tensione. Squadra e allenatore sono stati contestati a fine partita sabato scorso dagli ultras della Curva Nord Massimiliano Catena: con il Cittadella l’ultima prova d’appello, altrimenti si annunciano tempi duri. Nel mirino, ovviamente, Caserta e una parte di calciatori.
Il primo vero momento di crisi è stato certificato dal vivace faccia a faccia di domenica mattina negli spogliatoi del Marulla. Confronto dai toni accesi, fortemente voluto dal direttore sportivo Gemmi il quale ha puntato l’indice sull’atteggiamento di alcuni calciatori. Serve più cattiveria, maggiore concentrazione e determinazione per annullare i clamorosi errori visti fin qui.
Il post confronto, ma non solo, avrebbe fatto andare su tutte le furie lo stesso Gemmi. Il direttore sportivo non avrebbe gradito che alcune cose dette nello spogliatoio fossero diventate di dominio pubblico già poche ore dopo. E così, ovviamente, non va. Poco rispetto soprattutto per la maglia che si indossa da parte di chi non aspetta altro che spifferare fatti che invece dovrebbero essere sacri in una squadra di calcio.
Una parte della tifoseria e della critica hanno già individuato il colpevole: Fabio Caserta. E di questo se ne sarebbero convinti soprattutto il presidente Guarascio e la sua schiera di collaboratori, meglio noti nell’ambiente come i suoi consiglieri. L’allenatore aveva già le ore contate prima della partita con la Reggiana, la cui vittoria ha cambiato le carte in tavola. Ora le due sconfitte di fila lo hanno rimesso fortemente in discussione. Fiducia a termine, sarà decisiva la partita con il Cittadella.