
Nel 1988 la sconfitta contro la Cremonese costò la promozione in Serie A ai rossoblu
Per risalire alla prima sfida tra Cosenza e Cremonese, bisogna arrivare al 1988. Terza di campionato, i rossoblu tornati dopo 25 anni in B, ospitano al San Vito i grigiorossi guidati da Bruno Mazzia che da due stagione lotta per la promozione in Serie A.
La stella di quella squadra era Alviero Chiorri, arrivato a Cremona in seguito all’operazione che portò Gianluca Vialli alla Sampdoria.
Fu proprio Chiorri con uno splendido calcio di punizione a decidere la sfida, intorno alla mezzora, mandando la palla all’incrocio alla destra di Simoni. Mentre i sogni del Cosenza si sono infranti sul palo colpito da Michele Padovano nella ripresa a Rampula battuto.
A fine anno i rossoblu arrivano quarti a pari merito con Reggina e Cremonese, ma a giocarsi lo spareggio saranno quest’ultime, per via degli scontri diretti.
Eppure quella fu la peggior stagione del fantasista grigiorosso, che qualche anno fa in un intervista rilasciata a Storie di Calcio dichiarò: “Nel 1988/89: non sto più bene. Stanco, svogliato, nervoso: non ho entusiasmo, vorrei smettere, litigo con tutti. Depressione, esaurimento nervoso. Prima rifiuto i medicinali, ma alla fine mi devo ricoverare in clinica. Quattro mesi di cure, psicofarmaci, e il cortisone che mi ha gonfiato e sono sovrappeso di 15 chili. Allo spareggio vengo convocato: sfida con la Reggina che vale la promozione e finisce ai rigori. Il mister mi manda in campo per i tiri dagli undici metri: tocca a me, prendo la rincorsa ma mi tornano in mente la depressione, la clinica e tutto il resto. Il tiro e’ sbilenco, fuori. Mi crolla tutto addosso, ci risiamo… Sto piangendo di rabbia quando arriva Rampulla: Tranquillo Alviero, ci penso io! Va in porta: tiro, parata; tiro, parata.Cremonese in serie A, io rinato”.
