Gigi Marulla, indimenticabile capitano degli anni Novanta, se ne andava il 19 luglio 2015, quattro anni fa, in una torrida domenica d’estate…
Sono trascorsi esattamente quattro anni dalla morte dello storico capitano e autentica bandiera del Cosenza Calcio. Una tragedia che scosse l’intera città, ritrovatasi improvvisamente orfana del suo più grande simbolo calcistico. Impossibile dimenticare quella torrida domenica. Ricordiamo ancora tutti i dettagli: dove eravamo, con chi, cosa provammo in quegli istanti terribili. E una domanda, ancora adesso, rimane senza risposta: come è stato possibile? Gigi se n’è andato così, all’improvviso: eppure, è come se fosse ancora tra di noi.
Sì, perché sarà strano dirlo, ma dopo la morte di Gigi il Cosenza è rinato. Non è un caso se la finale playoff, che ha riportato i rossoblu nel campionato cadetto dopo quindici anni, si sia giocata proprio all’Adriatico di Pescara. In quello stadio, Marulla nel 1991 condannò la Salernitana alla retrocessione con un gol da cineteca, regalando una salvezza tanto bella quanto sofferta a tutto il popolo di fede rossoblu.
Cabala oppure no, ci piace pensare che non sia stata una semplice coincidenza, ma che anche il mitico bomber abbia voluto metterci lo zampino.
Ci manca Gigi, perché parlava poco: un suo sguardo trasmetteva tanto, molto più di quello che uno può immaginare. Non era mai banale e aveva quell’umiltà tipica dei grandi. E l’intera città di Cosenza continuerà a prenderlo a modello, per sempre.