Il capitano rossoblu si è concesso ad un’intervista ai microfoni del sito web ufficiale della società: “Dobbiamo cercare di far tesoro degli errori dello scorso anno senza dimenticarci delle cose buone, bisogna ripartire dalle nostre certezze”
Estate 2014, a Cosenza arriva un interessante difensore dall’Aprilia: quello stesso giocatore, tre anni dopo, prenderà la fascia di capitano e porterà i Lupi in Serie B. Parliamo di Angelo Corsi, ragazzo encomiabile sia dentro che fuori dal campo. Un brutto infortunio intorno alla metà di febbraio ha frenato il suo sogno di contribuire alla salvezza in cadetteria dei Lupi, ora il terzino destro corre senza freni per ripartire alla grande.
“Le mie vacanze le ho passate quasi immobile per due mesi, poi son tornato a lavorare per recuperare nel minor tempo possibile. L’obiettivo era farmi trovare pronto per il ritiro” – le parole del calciatore ai microfoni del sito web ufficiale direttamente dal ritiro – Nell’infortunio ho avuto la fortuna del periodo, perché ora posso iniziare a recuperare gradualmente con tutta la squadra”.
Poi, il capitano si concentra sulla stagione ormai alle porte: “Ogni campionato ha una storia a sé, nella scorsa Serie B han fatto i play-off un paio di squadre che due anni fa si sono salvate all’ultima giornata. Ci sono troppe variabili, i valori si azzerano. La cosa importante è lavorare giorno per giorno, per avere una condizione mentale e fisica ottimale. Quando c’è un periodo di calo bisogna essere ancora più concentrati per sopperire alle difficoltà.”
L’importanza del branco, un’alchimia nello spogliatoio necessaria per ottenere risultati in campo: “Dobbiamo cercare di far tesoro degli errori dello scorso anno senza dimenticarci delle cose buone, ripartire da quelle certezze che avevamo. Il gruppo è sempre più importante del singolo. Ogni giocatore ha la sua personalità, l’importante è che quando arriva nel nostro spogliatoio capisce che viene prima il noi che l’io. Bisogna amalgamarsi e venirsi incontro tutti quanti, in quel caso non ci saranno problemi”.
