Il tecnico rossoblu ha presentato la sfida di sabato: “Dobbiamo andar lì senza avere paura di niente e per fare la nostra partita”.
Giuseppe Pillon, tecnico del Cosenza, in vista del match di sabato in programma a Venezia, intervenuto in conferenza stampa ha dichiarato: “Ho analizzato la sconfitta col Frosinone. Nel primo tempo non siamo stati assolutamente positivi, mentre nella ripresa abbiamo avuto un altro piglio. E’ servito a me per capire tante cose e ai giocatori che quando si scende in campo c’è da battagliare. Sappiamo cosa ci aspetta a Venezia, sarà una battaglia durissima, per tutte e due le squadre è una partita molto importante. Conosco quella realtà, è una squadra molto organizzata con un bravo allenatore. Noi dobbiamo andare lì senza avere paura di niente, con i nostri mezzi, le nostre armi, fare la nostra partita. La cosa più importante sarà metterci la giusta cattiveria agonistica, la grinta, non mollare una palla, andar lì e guadagnarci la pagnotta, sarà sicuramente una partita tosta”.
Sull’avversario Pillon ha aggiunto: “Il Venezia esprime un bel calcio, forse meglio fuori perché trova più spazi. Deve essere un monito per noi, non dobbiamo concederglieli. Anche noi se scendiamo in campo con la mentalità e la grinta di Livorno possiamo essere un cliente difficile. Tutto è superabile, la partita di Frosinone è stata segnata da quei due errori in cinque minuti che l’hanno condizionata. Perché poi diventa in salita. Bisogna analizzare bene le cose, questo è compito anche mio”.
“Non ho la bacchetta magica – ha puntualizzato Pillon -, ho cercato di portare una certa mentalità, a Livorno abbiamo fatto bene, poi siamo incappati in un mezzo passo falso. A Venezia sarà importante impegnarci con tutti noi stessi per conquistare il risultato, che è fondamentale. Il modulo? Bisogna avere equilibrio e vedere anche che tipo di atteggiamento vai a fare e che tipo di squadra devi mettere in campo contro un avversario che ha un atteggiamento particolare. Ho ancora un giorno per pensarci, vedremo le scelte che farò”.