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Cosenza, i tre aspetti sui quali Occhiuzzi punta per accelerare la crescita

Riempire di più l’area avversaria, gestire meglio i tempi e tirare fuori il meglio da un’organico di cui il tecnico va orgoglioso

Ci sono tre cose dette da Occhiuzzi nel dopo partita di Chievo-Cosenza (2-0, partita valevole per la 6ª giornata del campionato di Serie B 2020-2021) e che meritano di essere approfondite. L’allenatore rossoblù ha sottolineato che dovrà concentrare parte del suo lavoro a fare comprendere meglio ai calciatori che nella fase offensiva ci sarà da riempire di più l’area di rigore. E questo non è un discorso che, ovviamente, riguarda soltanto gli attaccanti. Significa che più calciatori devono partecipare alla fase offensiva, un po’ com’è successo in occasione delle conclusioni di Bittante e Bahlouli, poi parate da un super Semper.

Nel caso della bellissima girata al volo del numero 27, erano in quattro nell’area di rigore del Chievo. Mentre nel momento del tiro del giovane francese scuola Samp erano in tre ma con Baez e Sciaudone sulle linee che delimitano l’area. Troppo poco per una squadra che cerca il colpo grosso in casa di una delle squadre candidate alla promozione in Serie A. E non è un caso che l’undici di Aglietti si trova al comando della classifica, grazie alle quattro vittorie consecutive.

Occhiuzzi ha anche parlato del fatto che dovrà lavorare di più sui tempi. Altro non è che una logica conseguenza del discorso fatto sul riempimento dell’area di rigore avversaria. Si pensa ai tempi di inserimento che soprattutto i centrocampisti devono mettere in atto. Ed è proprio dall’evidente difficoltà del centrocampo che sabato al Bentegodi si è andati spesso in sofferenza. Si potrebbe parlare dei tempi sul riposizionamento dei calciatori, specie dopo una giocata offensiva. In questo caso il riferimento non è all’ultimo quarto d’ora quando la squadra era sbilanciata in avanti alla ricerca del gol per recuperare la partita. Ma in un paio di occasioni si è visto chiaramente che i calciatori hanno fatto fatica e riprendere le posizioni in campo. E potrebbe anche trattarsi di una condizione fisica che ancora non è al top.

La terza cosa detta da Occhiuzzi e sulla quale c’è da fare un approfondimento a parte, è l’organico. Chiaramente l’allenatore fa benissimo a dire di essere orgoglioso degli uomini che il direttore sportivo Trinchera gli ha messo a disposizione. Guai se così non fosse. E fa bene a dare fiducia a questi ragazzi quando sottolinea che pure al Bentegodi ha visto un altro passo in avanti verso quel percorso di crescita che inevitabilmente si sta costruendo. Però, ed è un argomento che verrà affrontato a parte, per come vuole giocare Occhiuzzi alcuni dei calciatori visti finora, probabilmente, non sono adatti al suo tipo di calcio.

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